“Il vampiro continua a vivere e non può morire solo perché gli anni passano. Può acquistare forza quando riesce a ingrassare se stesso con sangue di vivi”. Certamente non voglio raccontarvi la storia del Conte Dracula di Bran Stoker. Ho però citato una frase del libro perché i “vampiri” non esistono solo sul nostro pianeta, ma sono presenti anche nello spazio. I “Nosferatu” cosmici per eccellenza sono i buchi neri e fisicamente si comportano esattamente come i pipistrelli vampiro dell’Amazzonia. Mentre quegli animali si nutrono del sangue delle loro prede, questi mostri galattici ingeriscono qualsiasi cosa li circondi, perfino la luce. Ultimamente un gruppo di astronomi ha fatto una scoperta incredibile. Un astro morente, la Pulsar J1023+0038, è stata soprannominata Stella Vampiro per il bizzarro comportamento osservato nel tempo dagli studiosi. Le Pulsar, infatti, sono stelle giunte alla fine della loro esistenza, dopo aver consumato completamente il loro carburante. Non è possibile vederle con un semplice telescopio, perché non emettono radiazioni luminose. Vengono rilevate dagli scienziati tramite i radiotelescopi, ovvero sofisticati strumenti che intercettano le onde elettromagnetiche generate dalle loro veloci rotazioni. Non sono corpi celesti rari nell’universo. E, allora, cosa ha reso così interessante J1023+0038? Circa dieci anni fa gli astronomi hanno notato un cambiamento collegato alla formazione di un anello di gas intorno alla superficie della stella. Da dove poteva provenire questo gas interstellare? Incredibilmente era un “bottino” sottratto a una stella vicina. L’immensa attrazione gravitazionale della Stella Vampiro, infatti, sta letteralmente rubando materia dalla superficie della sua compagna, raccogliendola tutta in un anello simile a quello di Saturno. Le potenti radiazioni polari emesse dalla pulsar colpiscono quel materiale facendolo esplodere nello spazio come palle di cannone cosmiche, creando così uno spettacolo affascinante nell’universo. Questo fenomeno straordinario non andrà avanti in eterno. Quando il Dracula spaziale J1023 avrà inesorabilmente risucchiato tutta la materia dalla sfortunata vicina, ritornerà nella sua oscura bara cosmica.