PIATTORICCO/Barra: come trasformare venti anni di commercio ittico in cucina gourmet
Barra nasce dal desiderio di trasformare in ospitalità una quasi esperienza ventennale nel campo del commercio ittico. Ecco perché, nel classico sabato di gennaio romano, in cui non sappiamo cosa fare, insieme ad Arianna, scegliamo di provare il bancone di Piazza Vescovio, fino ad ora ammirato solo negli scatti postati su Instagram. La particolarità di questo format è che alle spalle del tradizionale banco pescheria è possibile trovare un angolo gourmet degno del migliore ristorante stellato. Dopo essere stati accolti con una bollicina dal padrone di casa, ovvero il direttore Gianni, ci buttiamo, senza esitare, su una frittura calamari e gamberi, croccante come piace al sottoscritto e una catalana di spigola. Il pesce, selezionato dalla Cooperativa dei Pescatori di Ponza e del Golfo di Gaeta e dalle 25 paranze di Gianni e Luigi, non è niente male e si sposa alla perfezione col mio immancabile Gewürztraminer. Possiamo, dunque, procedere con i primi. Da amante delle cose semplici, voglio sperimentare lo spaghettone aglio, olio, peperoncino e assoluto di gambero, vera prelibatezza per gli amanti del genere. Per continuare, invece, optiamo per un polpo verace, con tanto di broccolo romano e paprika affumicata. La capacità di mescolare i sapori del mare con le prelibatezze del Lazio, infatti, è una prerogativa di Barra. Non posso lamentarmi, poi, considerando l’indiscutibile freschezza del prodotto. Per concludere il classico tiramisù e ovviamente un amaro Formidable, offerto dalla casa. Un’esperienza sicuramente da ripetere, considerando che dobbiamo provare le “Cruditè” che, secondo gli appassionati del genere, sono il punto di forza di Barra.
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