Esteri

Chi è Nikki la maratoneta, l’ultimo ostacolo per Don

di Redazione -


“Nikki ‘cervello di gallina’ Haley sta perdendo alla grande nei sondaggi contro Joe lo sgangherato. Io li sto vincendo tutti”. Parola di Donald Trump. Dopo il livore, il dileggio, scriveva Pirandello. Perché pur avendo incassato il sostegno di quello che fino al giorno prima definiva ‘Desantus’, il governatore della Florida, il plurindagato Donald teme Nikki. L’unica rimasta a contendergli la candidatura alla Casa Bianca. E la insulta.

Perché ha il timore che Nikki Haley possa superarlo. E mente. Perché i sondaggi, tutti, da dicembre ad oggi danno la ex governatrice della Carolina del Sud avanti rispetto al presidente in carica, Joe Biden. Mentre lui, ‘the Donald’, è l’unico che continua a perdere il confronto con l’attuale inquilino di Washington D.C. . Eppure, in passato, era proprio Trump il principale sostenitore di Nikki. “La migliore ambasciatrice che potevamo avere”. “Straordinaria la nostra Nikki, impareggiabile nel gestire la crisi” E ancora: “Dobbiamo molto a Nikki, grazie per il lavoro che stai facendo alle Nazioni Unite”. Perché così si esprimeva l’allora presidente degli Stati Uniti che l’aveva nominata, riferendosi alla sua unica rivale di oggi alla Casa Bianca.

Nella seconda tornata delle elezioni primarie repubblicane in New Hampshire, alla fine il risultato finale lo ha premiato. Per la prima volta un candidato vince sia in Iowa che in New Hampshire. Ma Nikki non si arrende e prosegue la sua ‘two-person race’. “NH loves NH” è lo slogan che il suo team aveva ideato: “il New Hampshire ama Nikki Haley”. E lei continua la corsa. Prossima tappa la Carolina del Sud, la sua casa. Ha incassato il sostegno di un altro dei candidati alla corsa presidenziale, Asa Hutchinson, già governatore dell’Arkansas. Si assicura l’appoggio di chi ha i voti sul territorio, come il governatore del New Hampshire, Chris Sununu.

“Dicevano che i giochi erano fatti” ha ribadito l’altro giorno Sununu alla folla di sostenitori della Halley. “Questo è invece ‘ground zero’. Solo poco tempo fa c’erano tredici candidati e oggi ce ne sono solo due”. E lei si avvantaggia dell’appoggio di uno dei personaggi più seguiti in televisione dalla famiglia media americana. La popolarissima Judy Sheindlin, ex giudice del tribunale della famiglia di Manhattan, che da quasi trent’anni conduce uno dei reality show più seguiti sulla CBS. Anche la giudice non ha avuto dubbi l’altro giorno: “Prendimi in giro una volta – ha detto, di fronte a migliaia di elettori repubblicani, riuniti in New Hampshire per le primarie – è colpa tua. Prendimi in giro una seconda, la colpa è solo mia”.

Insomma, bisogna sostenere la Halley ora, per fermare l’uno, ‘the Donald’, e l’altro, Joe Biden. O la colpa sarà solo degli elettori. E Trump? Vince, ma appare frastornato, confuso. Come quando confonde Biden con Obama e Nikki con Nancy Pelosi. È eccessivo, nel momento in cui dileggia l’avversaria ed esalta gli uomini forti al potere. Come Orban, Putin e il leader nordcoreano. E mente. Anche quando sostiene che la Halley è stata responsabile del 6 gennaio, il giorno dell’assalto a Capitol Hill. E gli elettori repubblicani? Voteranno Biden, se alle primarie prevarrà ‘the Donald’.

Nikki Halley, persevera, con il passo di una maratoneta. Costante, inesorabile: “L’America deve fare meglio” ha ribadito a Nashua, alla vigilia delle primarie. “Joe Biden e Donald Trump hanno avuto le loro chance. Ma hanno fallito entrambi. Oggi, abbiamo una visione positiva per il paese per unire la nazione e realizzare il Sogno Americano”. Il GOP, il ‘Grand Old Party’ repubblicano, si avvicina velocemente al bivio. Scegliere tra il passato di un solo uomo al comando, che ha fatto perdere tutte le elezioni politiche nel corso del suo mandato, tra il 2016 e il 2020. O sostenere il futuro di un nuovo leader politico. Un primo presidente donna, come Giorgia Meloni. Per riprendersi, al più presto, la maggioranza al Congresso.

di FRANCESCO NICOLA MARIA PETRICONE
f.petricone1@lumsa.it


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