Attualità

Giovanna Pedretti, i funerali e l’omelia del parroco: “Sospetti come macigni”

di Claudia Mari -


Questa mattina a Sant’Angelo Lodigiano (Lodi) sono stati celebrati i funerali della ristoratrice Giovanna Pedretti, la 59enne che poco più di una settimana fa era stata trovata morta nel fiume Lambro. Circa un migliaio di persone hanno partecipato alla celebrazione: il parroco Don Enzo Raimondi, all’arrivo della bara in chiesa ha detto che “non è il clamore mediatico che ci riunisce qui ma l’amicizia con Giovanna e la vicinanza ai familiari. Siamo qui per lei”.

Tanta commozione e tristezza, che il parroco raccoglie nell’omelia: “C’è il giudizio sommario, senza appello, senza misericordia, di chi parla senza sapere, senza conoscere. Il rincorrersi, senza alcun filtro, dei sospetti, pesanti come macigni. Costruiti per soddisfare i pruriti di gente ormai frustrata al punto da bramare la narrazione delle disgrazie altrui. Dove il teorema da dimostrare, il dubbio da alimentare è che anche dove c’è del bene si nasconde, alla fine, un interesse, un tornaconto. Facendo così diventare le ombre tenebra”.

“Da una parte c’è una comunità provata, come la nostra, desiderosa solo di essere vicina alla famiglia e di regalare l’ultimo saluto a Giovanna, per restituirle quello che le è stato tolto. Dall’altra il chiedersi come fare per evitare tragedie simili. Come impedire ai leoni da tastiera di riversare impunemente il loro odio, dimenticando il potere distruttivo che possono avere anche semplici parole, che è il significato della massima ‘Ne uccide più la lingua che la spada’”.

“Dolore, clamore: due parole così assonanti e dissonanti allo stesso tempo da produrre note stonate che noi abbiamo dovuto, nostro malgrado, ascoltare in questi giorni”, ha continuato don Raimondi. “Dolore di chi si è visto messo, radicalmente, in discussone nella propria sincerità e autenticità”.

Dolore e clamore che sono scaturiti da una vicenda che dalla cronaca era passata alla gogna. La ristoratrice era diventata “famosa” per aver risposto a tono a una recensione di un cliente che ospite nel suo locale aveva lamentato la presenza di due omosessuali e un disabile. Una recensione che però poi era finita sotto la lente d’ingrandimento dei social, con la messa in dubbio della veridicità.

Oggi ai funerali di Giovanna Pedretti i familiari hanno fatto un appello: “Fate beneficienza” hanno detto. “Non inviare fiori, ma devolvere l’equivalente in offerte alla Casa di Riposo di Sant’Angelo Lodigiano o all’Associazione Genitori e Amici dei disabili e Gruppo il Maggiolino”.


Torna alle notizie in home