Attualità

TURISMO – Les Thermalies e il wellness viterbese

di Angela Arena -


Le ultime tendenze del benessere-termale e le migliori destinazioni dove esperire i benefici effetti delle acque, sia in Francia che all’estero, saranno il focus su cui s’incentrerà la 42a edizione di Les Thermalies, il più importante salone europeo specializzato nel settore, in programma a Parigi presso il Carrousel du Louvre, dal 25 al 28 gennaio. Pandemia e conflitti bellici riaccesi negli ultimi anni non sembrano aver inciso sull’economia mondiale legata al settore che registra un incremento dell’8,6%, come rileva l’ultimo report presentato a Miami del Global Wellness Institute, destinato a raggiungere entro il 2027 la cifra record di 8.5 miliardi.

Nel contesto europeo, dopo la Francia, con un fatturato di 3,5 miliardi di dollari, è il Belpaese con 3.3 miliardi di dollari e un tasso di crescita del 26%, a rappresentare la meta prediletta del turismo wellness. Allo scopo di intercettare la domanda dei consumatori d’oltralpe, l’ICE-Agenzia per la promozione all’estero delle imprese italiane, in collaborazione con Federterme spinge per una partecipazione collettiva italiana al salone parigino. Il nostro sistema termale consta di 317 stabilimenti e 180 comuni termali con una spiccata capacità ricettiva che conta 5.288 strutture alberghiere con 400.193 posti letto, accogliendo ogni anno 3,9 milioni di clienti, di cui solo il 12% di stranieri.

Sebbene le regioni più dotate siano la Campania (95 strutture) e il Veneto (92), è l’agro Vieterbese a custodire uno dei bacini idrominerali e idrotermali più copiosi d’Italia. Nel cuore della Tuscia con una estensione lineare di circa 10 Km, si concentrano alcune delle sorgenti termali naturali di origine vulcanica ancora oggi utilizzate e sfruttate fin dai tempi antichi come Aquae Passeris, Paliano e Bullicame famosa, quest’ultima, oltre che per gli effetti benefici anche per la citazione che ne fa Dante nell’Inferno. Nel corso del tempo questi stabilimenti termali furono oggetto di numerosi interventi architettonici, dapprima a opera dei Romani e in epoca medievale per volere dei Pontefici, divenendone meta privilegiata sin dal 1235. Fu con Papa Gregorio IX che iniziò l’epoca dei fasti papali.

Nel 1404 Papa Bonifacio IX trovò la cura ai reumatismi, ma si deve a Papa Niccolò V la realizzazione nel 1500, del Bagno del Papa, una lussuosa residenza dotata di mura merlate, finestre a croce e ambienti pregiati e una monumentale piscina di oltre 2000 mq alimentata con le acque termali della sorgente Bullicame che il pontefice ordinò di edificare per effettuare i suoi cicli di cure godendo del patrimonio naturale delle fonti altolaziali.


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