Manovra e Turismo: 260 milioni tra destagionalizzazione e Giubileo
Con 200 voti favorevoli e 112 contrari nella seduta dello scorso venerdì 29 dicembre la Camera dei deputati ha approvato in via definitiva il disegno di legge “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2024 e bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026“, recependo senza modifiche il testo proposto dai relatori di Palazzo Madama. La legge di bilancio n. 213/2023 descrive le misure economiche che vedranno la luce nell’anno appena iniziato e le modalità attraverso cui saranno finanziate, prevedendo concreti interventi anche e in merito al comparto turistico e che, come sottolinea la rappresentante del relativo dicastero, Daniela Santanchè “Testimoniano l’attenzione dell’attuale esecutivo verso il settore, ponendo, per la prima volta nella storia della nostra nazione, il turismo al centro dell’agenda politica”.
In primis, infatti, così come sancito dall’articolo 1 della nuova normativa, i fondi destinati al turismo sono stati complessivamente rifinanziati di 260 milioni di euro per il triennio 2024-2026 e di questi ben 110 milioni di euro saranno destinati agli impianti di risalita ovvero: 30 milioni per l’anno 2024, altrettanti per il 2025 e 50 milioni di euro per l’anno 2026, mentre, nel 2027, il fondo stanziato salirà a 80 milioni di euro. Un rifinanziamento di complessivi 135 milioni di euro riguarderà, invece, il Fut ‘Fondo Unico Nazionale per il Turismo‘, di cui all’articolo 1, comma 368, della legge n. 234 del 2021, laddove le risorse stanziate per l’anno in corso ammontano a 35 milioni di euro, che saliranno a 50 sia per l’anno 2025 che per l’anno 2026, mentre, nel 2027 lo stanziamento salirà a 100 milioni.
Ma nella nuova legge non mancano interventi volti a favorire la destagionalizzazione, tema caro alla Santanchè, come la detassazione del lavoro notturno e del lavoro straordinario nei giorni festivi per i dipendenti delle strutture turistico-alberghiere, nonché, rettifiche alla regolamentazione sugli affitti brevi. Pertanto, allo scopo di garantire stabilità occupazionale e sopperire alla mancanza di offerta di lavoro nel settore turistico, ricettivo e termale, l’articolo 1 della legge in oggetto, prevede, dal comma 21 al 25, per quanto concerne il primo semestre dell’anno in corso, un trattamento integrativo speciale pari al 15% delle retribuzioni lorde corrisposte, in relazione al lavoro notturno e alle prestazioni di lavoro straordinario effettuato nei giorni festivi. Il comma 63, lett. a) del citato articolo 1, apporta, invece, modifiche alla disciplina fiscale relativa alla regolamentazione sugli affitti brevi, riducendo al 21 per cento l’aliquota per i redditi derivanti dai contratti di locazione breve relativi ad una sola unità immobiliare individuata dal contribuente in sede di dichiarazione dei redditi e fissando la tassazione al 26% per coloro che hanno optato per la cedolare secca, sostitutiva dell’imposta sul reddito e delle relative addizionali, nonché delle imposte di registro di bollo sul contratto di locazione.
Con l’obiettivo di potenziare l’appeal turistico internazionale ed incentivare i consumi dei cittadini non europei nel nostro Paese, a decorrere dal 1° febbraio 2024 il comma 77 dell’articolo 1, si andrà poi a ridurre il limite di spesa oltre al quale scatta l’agevolazione del Tax Free Shopping: da 154,95 a 70 euro. Dedicati al finanziamento del turismo accessibile sono, altresì, i commi dal 210 al 216 dell’articolo 1, che istituiscono il Fondo Unico per l’inclusione delle persone con disabilità, con una dotazione pari a 552.177.454 euro per l’anno 2024 ed a 231.807.485 euro annui a decorrere dal 2025, di cui una parte è dedicata al finanziamento di iniziative collegate al turismo accessibile, ai sensi del comma 213, lett. d).
Interventi, questi ultimi, che guardano chiaramente all’importanza strategica del Giubileo 2025, tant’è che l’articolo 1 istituisce un Fondo per la pianificazione e realizzazione delle opere e degli interventi funzionali al grande evento del prossimo anno, stanziando, per il 2024, ben 75 milioni di euro, 305 per il 2025 e 8 milioni per il 2026.
Misura che ha reso particolarmente entusiasta la Ministra Santanchè, anche e soprattutto in riferimento ai dati positivi dell’ospitalità religiosa e ad una tendenza verso una dimensione sempre più esperienziale del turismo “Il 2023 ha segnato uno straordinario successo per il turismo religioso in Italia. Le politiche attuate dal ministero e dal governo non solo sono in linea con le nostre aspettative, ma dimostrano anche la tendenza alla destagionalizzazione dell’offerta turistica”.
Come infatti evidenziato dal presidente dell’Associazione ‘Ospitalità Religiosa Italiana’, Fabio Rocchi, il 2023 è stato un anno più che positivo per le migliaia di comunità religiose e no-profit gestite da ordini, congregazioni, diocesi e parrocchie che in Italia fanno dell’ospitalità spirituale, turistica e studentesca una forma di accoglienza, dopo le difficili stagioni segnate da pandemia, guerre e innalzamento dei costi energetici “nel 2023 queste realtà ricettive hanno ospitato circa 5 milioni di persone per un totale di 20 milioni di presenze”: peraltro, proprio a Roma e nel Lazio, sfiora i 30.000 posti letto rappresentando la fetta più ampia delle oltre 2.400 strutture religiose censite nel Belpaese.
Non a caso nella manovra varata in via definitiva dalla Camera sono stati inseriti anche provvedimenti per il rilancio e la promozione turistica dei ‘cammini religiosi’, che usufruiranno di 5 milioni l’anno (2024, 2025 e 2026), per un totale di 15 milioni di euro.
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