LA GHIGLIOTTINA – Scacco matto ma per la Cina era questione solo di culo
Quando si dice culo, ma non nel senso della fortuna: squalificato il campione nazionale di scacchi cinesi per aver imbrogliato. Il giocatore si era infilato delle perline anali dotate di trasmettitori wireless per inviare e ricevere segnali, tramite un codice, a un computer che gli rispondeva inviandogli istruzioni su quali mosse fare sotto forma di vibrazioni. Così al campione è stato revocato il premio (compresa la vincita in denaro), nella delusione generale dei cinesi, grandi fan dello Xiangqi, il gioco degli scacchi cinesi, antichissimo gioco da tavolo, popolarissimo da centinaia di anni in tutta l’Asia. Il baro è stato pure bandito dal giocare per un anno.
Quando vincere è questione di culo e non di fortuna
Mentre l’Associazione nazionale lo squalificava, il “Re dello Xiangqi” si era dato a festeggiamenti sfrenati nella sua camera d’albergo. “Prima con un festino a base di alcoolici, insieme ad altri, la notte del 17 dicembre, poi il giorno successivo defecando nella vasca da bagno della stanza in cui alloggiava, un atto che ha danneggiato i beni dell’hotel, violato l’ordine pubblico e la buona morale”. Chissà cosa penserebbe il buon vecchio Sigmund Freud di questo signore qua. In ogni caso, la sua deplorevole condotta è bastata a convincere tutti che l’ipotesi delle perline anali, circolata sui social, fosse vera. Anche se le prove sono state come dire… espulse.
Torna alle notizie in home