Il segnale “Wow” e la testimonianza di vita intelligente
epa06965311 A handout photo made available by the European Space Agency (ESA) shows ESAâs Earth Explorer Aeolus satellite lifted off on a Vega rocket off the launch pad at the spaceport in Kourou, French Guiana, 22 August 2018. Aeolus carries the Atmospheric Laser Doppler Instrument (Aladin for short) which includes revolutionary laser technology to generate pulses of ultraviolet light that are beamed down into the atmosphere to profile the worldâs winds. By profiling the lowermost 30 km of the atmosphere, Aeolus will give scientists global information on the speed of the wind in near-real time. This new mission will also provide insight into how the wind influences the exchange of heat and moisture between Earthâs surface and the atmosphere. As well as advancing science and improving weather forecasts, data from Aeolus will be used in air-quality models to improve forecasts of dust and other airborne particles that affect public health. EPA/Stephane Corvaja / ESA HANDOUT HANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALES
“La gente sta osservando Vega da anni e a un tratto da ieri inizia a trasmettere numeri primi, perché?”. La frase è tratta dal film Contact, girato nel 1997 a Hollywood ma, come spesso accade con le trame cinematografiche del genere sci-fi (science fiction), parla di un evento realmente successo. L’Ohio State University Radio Observatory divenne famoso come “Big Ear”, ovvero Grande Orecchio, un potente radio telescopio che faceva parte del Progetto SETI, acronimo per Search For Extraterrestrial Intelligence. Big Ear venne usato fino alla fine degli anni Novanta per la ricerca di segnali radio di origine extraterrestre. La notte del 15 agosto 1997 un segnale raggiunse il ricevitore del Big Ear Radio Telescope.
Una trasmissione che lasciò letteralmente impressionato l’analista preposto alla decodifica dei segnali, il dottor Ehman, tanto da fargli appuntare la famosa esclamazione: “WOW!” Così, inizialmente dagli addetti ai lavori e dopo anche dal resto del mondo scientifico, la trasmissione divenne nota come segnale WOW. Ma cosa ha sorpreso e, soprattutto, quale è stata la causa che ha lasciato di sasso il ricercatore? Il segnale Wow! proveniva dalla Costellazione del Sagittario, forse dalla stella Tau Sagittarii, distante circa 122 anni luce da noi e dalla quale non era mai arrivato nulla di significativo, a parte i segnali in radio frequenza emessi dalle stelle di quella regione. Ma stavolta era diverso e l’evento portò a ipotizzare una possibile trasmissione generata da una civiltà intelligente, in grado di poter lavorare con le onde elettromagnetiche. Il segnale arrivò forte e chiaro e ebbe una durata di 38 secondi, che è pari al tempo impiegato dal fascio radio del Big Ear a scandagliare un singolo punto nel cielo, nella frequenza nella quale i ricercatori del progetto SETI speravano di trovarlo, cioè nella banda ritenuta adatta ad una trasmissione di tipo logico e non generata dal rumore di fondo dello spazio. E così, come noi abbiamo inviato con le Voyager la testimonianza di una vita intelligente, quella umana, allo stesso modo, forse, hanno fatto altri. Ma d’altronde se non ci fosse vita oltre quella presente sul nostro pianeta, l’Universo sarebbe davvero un enorme spreco di spazio.
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