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Scoperta banca abusiva cinese, sigilli a contanti e orologi di lusso: 31 indagati

di Cristiana Flaminio -

Caucasian Businessman Counting Euro Cash Money. Closeup Video.


Una banca “fantasma” (e abusiva) gestiva un fiume di denaro cinese: 21 persone e dieci società indagate. A Brescia l’operazione del nucleo di polizia economica e finanziaria che insieme ai colleghi, hanno eseguito perquisizioni disposte dalla Procura della Repubblica lombarda tra la stessa Brescia e  Bergamo, Milano, Cremona, Pistoia, Verona, Bolzano, Reggio Emilia, Prato e Udine. Gli indagati, a vario titolo, sono accusati di associazione per delinquere composta da cittadini cinesi, prestazione abusiva di servizi di pagamento, autoriciclaggio e riciclaggio, il tutto aggravato dalla transnazionalità del reato.

L’inchiesta è partita nel novembre dello scorso anno. Stando a quanto sarebbe emerso dalle indagini, gli indagati avrebbero raccolto denaro nelle comunità cinesi radicate in Italia offrendo la possibilità di accedere a un vero e proprio “hub” bancario abusivo che offriva un “pacchetto di servizi” finalizzato a raccogliere e in certi casi anche a ripulire denaro di dubbia provenienza.

Stando agli inquirenti, grazie alla liquidità raccolta rigorosamente in contanti, si potevano “colmare le esigenze” di monetizzazione per quelle imprese impegnate a emettere fatture false. Ma non è tutto. L’attività di raccolta e di trasferimento di denaro svolta da questi ultimi avrebbe determinato la creazione, su tutto il territorio nazionale, di banche cinesi abusive le quali, utilizzando canali finanziari paralleli, aggirano il sistema di prevenzione antiriciclaggio, bypassandone i presidi previsti In particolare, a seguito della raccolta di denaro contante effettuata presso i propri connazionali, intenzionati a trasferire denaro dall’Italia alla Cina con la garanzia dell’anonimato, gli associati avrebbero fatto ricorso a due modalità operative di trasferimento dello stesso, basate, da una parte sull’utilizzo di applicazioni informatiche crittografate, dall’altra sulle caratteristiche tipiche del sistema Fei Chen consistente in un trasferimento di denaro non tracciato su base fiduciaria.

Durante le indagini sono finiti in manette tre cittadini cinesi per riciclaggio mentre altri quattro sono stati denunciati con l’accusa di rispettivamente per esercizio di giochi d’azzardo, riciclaggio e due per ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato. Le Fiamme Gialle, con la collaborazione delle unità cinofile cash dog, hanno inoltre sequestrato alla banca abusiva cinese oltre 1,2 milioni di euro, oltre a 6 orologi modello Rolex di significativo valore, decine di dispositivi informatici e smartphone, nonché 5 macchine contasoldi.


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