L’ultimo gol di Riquelme: è il nuovo presidente del Boca Juniors
Juan Roman Riquelme è il nuovo presidente del Boca Juniors. Le elezioni per rinnovare le cariche sociali degli Xeneizes, a Buenos Aires, ha avuto (quasi) la stessa importanza delle presidenziali che hanno portato l’ultraliberista Javier Milei alla Quinta de Olivos. Il cuore conosce ragioni che la ragione ignora, parafrasando Blaise Pascal. Di fronte alla scelta tra El Mudo, un uomo che s’è caricato addosso la croce del Boca scrivendone alcune delle pagine recenti più belle, non soltanto in termini sportivi ma anche (o forse soprattutto) di attaccamento alla maglia e sacrificio, e Mauricio Macri, ex presidente argentino, liberalissimo e algido, il popolo della Bombonera non ha avuto dubbi. Vince Riquelme. E non poteva essere altrimenti. La squadra del cuore del generalissimo Juan Domingo Peron, non poteva finire nelle mani degli economisti che si entusiasmano più per un programma di tagli e privatizzazioni che per una punizione che finisce nel set della porta avversaria. Come quelle che Riquelme, da tanti identificato come il candidato “peronista”, scagliava spesso e volentieri facendo esplodere las hinchas gialloblù.
Secondo molti osservatori la sconfitta di Macri rappresenta la prima battuta d’arresto di Javier Milei. Che s’era presentato all’elettorato vagheggiando una riforma del calcio, sostenendo la privatizzazione dei club. Ma ciò equivale a bestemmiare, in Argentina. Dove la partecipazione alle sorti della propria squadra del club è totale. E dove sarebbe praticamente impossibile imporre un modello di stile anglosassone che vorrebbe trasformare gli stadi in teatri e i tifosi in clienti. Basterebbero già i numeri dell’affluenza al voto per comprenderlo. Sono stati poco più di 47mila i soci del Boca che hanno calcato il prato della Bombonera dove erano stati allestiti i seggi. Si è recato al voto poco più del 50 per cento degli aventi diritto. Per El Mudo, se non è stato plebiscito, poco c’è mancato. Riquelme è stato eletto nuovo presidente del Boca Juniors con il 65% dei voti, poco più di 30mila preferenze. Mai nessuno, come lui, prima. E forse nemmeno dopo se tutto andrà come lui e i suoi tifosi sperano. A Macri, invece, sono andati poco meno di 16mila suffragi. Pochi. Troppo pochi. Anche solo per pensare di insidiarlo.
L’elezione di Riquelme rappresenta una vittoria, per i tifosi Xeneizes, in una stagione che si sta rivelando fin troppo avara di soddisfazioni. Il Boca è solo settimo nel gruppo B della Primera e non ha ancora digerito la beffarda sconfitta in finale di Libertadores contro i brasiliani della Fluminense mentre adesso gli arcirivali del River, oltre a essere sempre in testa, rischiano di scalzare i gialloblù anche dalle classifiche Fifa.
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