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Francesco parla della sua morte: “Già decisa la mia tomba in Santa Maria Maggiore, dimissioni quando vorrà il Signore”

di Redazione -


Con una intervista esclusiva all’emittente televisiva messicana N+, papa Francesco Bergoglio parla della morte e rivela di aver già scelto la tomba in cui verrà tumulato, parlando con il cerimoniere del Vaticano, nella Basilica di Santa Maria Maggiore in considerazione della sua devozione verso la Vergine Salus Populi Romani (“Ci sono sempre andato. Sempre, la domenica mattina”). Bergoglio, come racconta su X la giornalista Valentina Alazraki che firma l’intervista, ha deciso pure che i suoi saranno funerali molto semplificati rispetto a quelli cui fin qui ci ha abituato il Vaticano.

“Quando arrivano la vecchiaia e i limiti – dice Francesco nell’intervista secondo le anticipazioni diffuse da Alazraki – bisogna prepararsi. Lancerò il nuovo rituale con umorismo”. E ha poi spiegato che “nonostante i problemi di salute avuti quest’anno, non ho mai pensato di dimettermi, il momento lo deciderà il Signore”. E ancora, riguardo alla rinuncia al pontificato di Benedetto XVI, che Ratzinger “era un uomo grande e umile, che quando si è reso conto dei suoi limiti ha avuto il coraggio di dire basta”. Sul suo corpo che ora sente “vecchio” e sui viaggi papali, ha aggiunto ” È vero che ora i viaggi ormai sono tutti ripensati. Potrebbero essercene di ulteriori, ma sono tutti ripensati. Il limite che ci viene posto dimostra anche che qui sulla Terra tutto finisce e comincia qualcos’altro. È più difficile, c’è molta vecchiaia, ma è bello”. Rivelando poi che nel 2024 “è confermato solo un viaggio in Belgio” e che dovrà decidere meglio riguardo ai due lunghi viaggi ipotizzati in Argentina e Polinesia.

Anche temi di diplomazia nell’intervista: Bergoglio “ha confermato – scrive su X la giornalista – di avere ricevuto l’invito” a recarsi in Argentina da parte “del presidente Javier Milei”. E commentando con la corrispondente messicana in Vaticano le accuse e le offese rivoltegli dal leader argentino, Francesco ha affermato che “quello che si dice in campagna elettorale cade da solo”. Milei aveva con asprezza detto che “il Papa ha un’affinità con i comunisti assassini” e lo aveva definito “il rappresentante del Maligno sulla Terra”. A chiusura dei comizi, dallo staff di Milei era stata anche auspicata “la sospensione delle relazioni diplomatiche con il Vaticano fintanto che nella Chiesa primeggi uno spirito totalitario”. La Santa sede e Bergolgio non hanno mai replicato a queste offese.


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