“La maxioperazione è stata organizzata attraverso raccomandazioni e pressioni ai servizi segreti e all’Interpol dai soliti signori che mi perseguitano da anni. È confermato da fonti sicure”. A dirlo Danilo Coppola, l’immobiliarista romano arrestato una settimana fa ad Abu Dhabi.
Dov’è adesso e come sta, considerando i problemi di salute di cui aveva parlato in passato?
Sono usciti almeno 150 articoli, che hanno inondato il web su questo fatto, dando addirittura la mia persona estradata a Roma. Questo è sempre il solito modus operandi di come alcune procure divulghino le notizie in maniera costruita. Avevo fatto chiarezza già sabato con un mio video su Instagram. Non sto molto bene. Ho dei problemi di salute importanti, ma la mia è una crociata e non posso fermarmi. Tutti devono sapere come alcuni magistrati inquirenti italiani si siano comportati per decenni, e continuino a farlo ancora oggi nei miei confronti.
Le sue accuse nei confronti dei magistrati sono durissime. Come è cambiata, intanto, la sua esistenza?
La mia esistenza è cambiata da quasi 20 anni. Non mi sono mai nascosto. Sto conducendo una battaglia che è di tutti gli italiani, contro un sistema di potere consolidato all’interno della magistratura, che permette a una piccola minoranza di magistrati inquirenti, non di applicare la legge, ma di fabbricare inchieste su persone che si trovano agli antipodi delle loro ideologie politiche o sociali. La verità di quanto mi è accaduto è documentale. Scusi ma le sembra possibile che un uomo come me, partito da zero ed arrivato a creare il 21esimo gruppo in Italia, all’apice della sua carriera, avendo sempre rispettato le leggi diventi poi ciò che Giuseppe Cascini ha voluto creare? Fabbricando decine di processi, direttamente o indirettamente, e pilotandoli quando era impossibilitato a seguirli essendo divenuto incompatibile, a causa di una denuncia fatta alla mia persona per diffamazione.
Cosa si sente, dunque, di dire a quei pm di Milano, che a suo parere, la stanno perseguitando?
Non voglio rivolgermi a loro, ma a quei magistrati che i pm stanno cercando di influenzare, facendomi apparire per quello che non sono ed esorto quei giudici ad affrontare la mia vicenda con lo spirito della nostra costituzione che prevede il principio di non colpevolezza, spazzando via tutti i pregiudizi. Purtroppo i pm di Milano, Baggio e Clerici, sono stati usati da Greco per fermare un’operazione di mercato a favore di una banca che aveva commesso una serie di fatti illeciti da noi denunciati proprio a Greco anni prima, il quale ci fece aspettare molti mesi per presentare la denuncia contro il banco per poterla avocare a sé e poi cestinarla a modello 45 “fatti privi di rilevanza penale”. Fatto inquietante è che il Tribunale Fallimentare, dopo anni, a “frittata fatta”, condannò il Banco pesantemente e duramente per tutti quei fatti che erano presenti nella denuncia che Greco cestinò per appoggiare il Banco Popolare.
L’eventuale errore di un magistrato vale la vita di una persona, anzi di una famiglia?
La vita di una persona, e della sua famiglia, è sacra, e nessuno ha il diritto di distruggerla. Quando si condanna non ci deve essere nessun ragionevole dubbio, poi se c’è anche il dolo è gravissimo.
Adesso toccherà al ministro della Giustizia inoltrare la richiesta di estradizione. Cosa si sente di dire a Nordio e al governo Meloni, per cui in passato aveva speso belle parole?
Il ministro Nordio, oltre a fare la riforma della giustizia urgentemente, dovrebbe fare pulizia di tutti quei magistrati, sia inquirenti che giudicanti, che negli ultimi decenni hanno condotto operazioni ideologiche o politiche mettendo in cattiva luce tutta la magistratura. Solo così gli italiani riacquisteranno fiducia nella magistratura e nelle istituzioni.
Se si riuscirà nella riforma della giustizia, potrà cambiare qualcosa per chi ha una storia simile alla sua?
Se il ministro Nordio e la presidente Meloni, oltre alla riforma della giustizia, avranno la forza di fare ciò da me esposto in precedenza. saremo di fronte a una svolta epocale e molte altre persone, in futuro, non dovranno più patire quello che da vent’anni subisco.
Per concludere, come fermare quei pochi Pm, che secondo lei, frenano lo sviluppo e mettono in cattiva luce non solo tutta la magistratura, ma un’intera nazione?
Basterebbe assicurarsi che i PM facciano il loro lavoro, accertino la verità su fatti e circostanze anche in favore dell’indagato così come prevede il nostro codice di procedura penale. Creiamo uno Stato che faccia rispondere chi deve davvero rispondere di un errore. È davvero un peccato che l’onore di tanti Magistrati onesti debba essere macchiato dalla cattiveria e dalla tracotanza di pochi.
A chi si riferisce? Le sue sono parole molto pesanti…
Scusi sarò diretto, le faccio un nome. Tutti sappiamo chi è Giuseppe Cascini, quello che ha svolto, come lo ha svolto e la sua sistematica mancanza di equilibrio, dovuta alle sue ideologie sociali e politiche oltreché ai suoi pregiudizi che purtroppo non gli hanno permesso di essere una persona equilibrata e imparziale. Come è possibile che con lo scandalo emerso di Palamara e con le note intercettazioni telefoniche che abbiamo letto in questi anni, che un personaggio del genere rimanga al suo posto? O che addirittura possa essere entrato nel Csm? Lui, ad esempio, è uno di quelli che mette in cattiva luce tutta la Magistratura. Andatevi a vedere come mi ha arrestato nel 2007, è tutto documentato, per farlo ha commesso una dozzina di reati.