Attualità

TURISMO – Se Babbo Natale arriva dai fiumi

di Angela Arena -


Viaggiare attraverso i fiumi più iconici d’Europa, come il Danubio, il Reno, il Volga, la Senna o il Douro, a bordo di veri e propri hotel di lusso galleggianti, sembra essere il must proposto, in questo periodo dell’anno, da molti importanti tour operator internazionali. Il lento scorrere del tempo e dei panorami, uniti al comfort offerto dalle crociere fluviali, rappresenta un’esperienza unica per assaporare l’inebriante atmosfera natalizia che avvolge gli incredibili paesaggi in cui s’intrecciano storia e culture delle capitali e dei borghi europei incastonati come perle sulle sponde. Un fascino antico quello della navigazione fluviale, noto in epoca medioevale, quando si prediligevano spostarsi attraverso i fiumi piuttosto che lungo i faticosi percorsi via terra.

Un fascino riscoperto già da qualche tempo in Francia e in Olanda, dove il turismo a bordo delle house boat è molto sviluppato, grazie alla presenza di tanti canali navigabili. Anche il Belpaese, con i suoi 900 chilometri di vie fluviali, sembra essere stato sedotto da questa particolare tipologia turistica, con un offerta che si concentra soprattutto tra Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna, e Lombardia. In realtà, le crociere fluviali, così come le brevi escursioni in house boat e battelli, proprio perchè green e slow, rappresentano il concept ideale per le famiglie con bambini come dimostrano alcune iniziative partite sull’Adda: dall’Immacolata all’Epifania, sarà possibile ammirare a bordo di una speciale imbarcazione denominata “La slitta di Babbo Natale” il presepe galleggiante. Il turismo fluviale, però, secondo quanto emerge da una ricerca condotta dal centro studi turistici JFC, resta ancora un settore embrionale e poco diffuso in Italia: durante il periodo pre-Covid, la domanda arrivava per il 72% da turisti stranieri, generando quasi un 1 miliardo di fatturato. Tuttavia, a smuovere le acque ci ha pensato il Comune di Torino che ha commissionato un progetto che verrà alla luce nel 2026, grazie al quale il Po diventerà un’attrazione turistica permettendo ai visitatori di ammirare le bellezze sabaude a bordo di imbarcazioni completamente ecologiche: l’opera, costerà 11,5 milioni, avrà cinque attracchi e coprirà un tratto di navigazione di 7,5 chilometri, dai Murazzi a Moncalieri. Un progetto in linea con la Nature Restoration Law, la nuova legge concordata con gli Stati membri dell’Unione Europea lo scorso 9 novembre allo scopo di ripristinare, entro il 2030, gli ambienti naturali degradati e che il quotidiano The Guardian ha definito “accordo storico”.


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