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Alla Cop28 gli Usa promuovono il nucleare. E Macron squilla: “Triplicare l’atomo entro il 2050”

di Giovanni Vasso -


In casa del petroliere, gli Stati riuniti alla Cop28 del green, chiedono di triplicare il nucleare. Per non inquinare. Un documento firmato, tra gli altri, dagli Usa dell’Ira di Biden, il Canada iper-ecologico di Justin Trudeau, dalla Francia di monsieur Macron e dal Giappone che è ancora alle prese con la polemica innescata dalla Cina per l’immissione nell’Oceano delle acque contaminate di Fukushima e la Gran Bretagna di Re Carlo presentatosi a Dubai con la cravatta “greca” nel tentativo di calmare le tensioni tra Londra e Atene che chiede, indietro, i marmi del Partenone.

Si tratta di un documento che può davvero trasformare le politiche energetiche occidentali. Per farlo, però, bisogna che tutti convengano su un punto: nella nota, infatti, si legge che il futuro del mondo è nell’atomo. Del resto, anche l’Unione europea aveva inserito le tecnologie nucleare nel novero di quelle green che avrebbero aiutato il vecchio Continente a superare la dipendenza dalle materie prime fossili. Emmanuel Macron, che intanto oggi sarà in Qatar ufficialmente per parlare della crisi tra Israele e Hamas, si è fatto alfiere della svolta nucleare. La Francia non ha mai rinunciato all’energia atomica. A differenza di Paesi come l’Italia che, anche sull’onda emotiva causata dai grandi disastri recenti, da Chernobyl a Fukushima, hanno chiuso ogni porta all’atomo. Almeno per ora. Su X, ex Twitter, monsieur le président, da appuntamento a tutti in Belgio: “Triplicare le capacità nucleari mondiali entro il 2050: alla Cop 28 sono già una ventina i Paesi che sostengono questo obiettivo, ci vediamo in Belgio per il primo vertice sul nucleare nel 2024”.

Se parla Parigi, vuol dire che Washington ha già tracciato la rotta. E la posizione americana è stata snocciolata dall’inossidabile John Kerry, attualmente inviato degli Usa per il Clima. “Non stiamo dicendo a nessuno che questa sarà assolutamente un’alternativa a tutte le altre fonti di energia. Ma sappiamo che la scienza e la realtà dei fatti e delle prove ci dicono che non si può arrivare al 2050 senza il nucleare. Queste sono solo realtà scientifiche. Non c’è di mezzo la politica, non c’è di mezzo l’ideologia”.

Insomma, per gli ambientalisti alla Greta (assente) questa Cop28 non sarà da ricordare. Celebrata in uno dei Paesi che più fa affari con i combustibili fossili, officiata dal sultano petroliere Ahmed Al Jaber, ministro dell’industria degli Emirati Arabi Uniti, professione petroliere, Ceo di Masdar, colosso petrolifero di Abu Dhabi, i Paesi occidentali chiedono di triplicare l’energia atomica. La Cop28 del nucleare cambierà anche la retorica pubblica sul futuro dell’ambiente e del green.


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