Covid, i ricoveri crescono del 32%: l’allarme Fiaso
“Una crescita rapida e improvvisa. In una sola settimana il numero dei ricoveri per i pazienti Covid è salito del 32%”. Lo riferisce la Fiaso, Federazione italiana delle aziende sanitarie e ospedaliere, sulla base della rilevazione degli ospedali sentinella. La ripresa del monitoraggio nelle strutture aderenti aveva segnato per 5 settimane consecutive numeri bassi e costanti, con lievi oscillazioni del 2-3%, in decrescita rispetto al “picco” di ottobre. Nel periodo che va dal 14 al 21 novembre, invece, spiega Fiaso, si è assistito a un balzo a due cifre.
Si tratta esclusivamente di pazienti ricoverati nei reparti Covid ordinari, precisano dalla Federazione. Le terapie intensive, infatti, non registrano un aumento e sono stabili con numeri bassi. L’età media dei pazienti con infezione da Sars Cov-2 in reparto è 77 anni.
Il monitoraggio ha consentito di accertare come “solo il 24% dei casi si riferisca a ricoveri per Covid”, cioè “con sindromi respiratorie tipiche del virus, mentre il restante 76% dei ricoveri riguarda pazienti con Covid ovvero ricoverati per altre patologie e risultati positivi al tampone. Il Covid – interpreta Fiaso – ha dunque aggravato le condizioni di salute di pazienti con altre patologie, ma non è stata la causa principale dell’ospedalizzazione”.
Ad aderire alla rete di monitoraggio e analisi costituita da Fiaso alla fine del 2021 ci sono strutture in tutta Italia: al Nord partecipano l’Asst Spedali Civili di Brescia, la Asl città di Torino, l’Irccs Ospedale Policlinico San Martino di Genova, l’Azienda sanitaria Friuli Occidentale; per il Centro Italia hanno aderito l’Irccs Policlinico S. Orsola – Malpighi di Bologna, l’Inmi Spallanzani di Roma, la Asl Roma 6, gli Ospedali Riuniti di Ancona, l’Azienda ospedaliera Santa Maria di Terni; al Sud ci sono il Policlinico di Bari e l’Azienda ospedaliera dei Colli Monaldi – Cotugno di Napoli.
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