Politica

L’INTERVISTA – Alemanno: “Pronto a sfidare Meloni ad Atreju. L’alternativa siamo noi, non Landini”

di Edoardo Sirignano -

GIANNI ALEMANNO PORTAVOCE COMITATO FERMARE LA GUERRA


“Pronto a sfidare Meloni ad Atreju. L’alternativa siamo noi, non Landini”

DI EDOARDO SIRIGNANO

“Pronto a sfidare Meloni ad Atreju. L’alternativa siamo noi, non Landini””. A dirlo Gianni Alemanno, ex sindaco di Roma.

Ha fatto discutere e non poco la sua alleanza con Rizzo e Toscano…

Hanno semplicemente accettato di partecipare a una tavola rotonda. Non faremo nessun partito insieme

Con la sinistra di Rizzo, però, vi trovate su diversi aspetti.

Ci ritroviamo su alcuni punti come la volontà di fare un processo di pace sia in Ucraina che in Medio Oriente. Stesso discorso vale per la critica all’eccessivo liberismo, così come sul ridare sovranità all’Italia rispetto ai diktat dell’Ue.

Non si riesce a comprendere perché Ovadia, che ha sempre difeso la causa palestinese, abbia preso le distanze…

Ha avuto l’impressione di essere stato coinvolto nel processo di formazione di un movimento. In realtà, lo ripeto, era solo un dibattito. C’è stato un equivoco, così come ci sono state pressioni da parte di coloro a cui non fa piacere la nascita di un movimento antisistema che parte da destra.

Esiste lo spazio?

Da 20 anni vincono solo i movimenti antisistema o che appaiono tali: prima Berlusconi con la rivoluzione liberale, a seguire Renzi, rottamatore della sinistra, poi il M5S populista per eccellenza e la Lega sovranista. Ha vinto, infine, Fratelli d’Italia dopo 10 anni di opposizione. Lo spazio, dunque, è enorme. La maggioranza del popolo italiano vuole il cambiamento. Sistematicamente, però, la fiducia viene tradita.

Si dice che la rabbia della popolazione sia nella piazza di Cgil e Uil…

Quella non era una piazza antisistema, ma antigovernativa. C’è una dialettica tra destra e sinistra che sembra contrapporle, mentre nell’essenzialità dicono le stesse cose. Landini critica il governo per la finanziaria, mentre non dice nulla sui vincoli europei che impediscono manovre economiche socialmente espansive.

Si riferisce alla linea Draghi?

Meloni la prima a criticarla. Chi ci critica per un’alleanza con forze politiche con un passato diverso dal nostro, dovrebbe fare autocritica sul fatto che oggi fa esattamente il contrario su quello che ha predicato alla gente quando era all’opposizione.

Si temono, intanto, intromissioni esterne come quella dei no vax…

Non siamo no vax, ma non siamo disposti a sottostare alle verità delle multinazionali arricchitesi con la pandemia. Più passa il tempo e più è chiaro che il vaccino non era adeguatamente testato dal punto di vista scientifico. È giusto quanto sta facendo il Parlamento: una commissione d’inchiesta sulla pandemia.

Schlein ha detto no all’invito ad Atreju. Nel caso in cui foste invitati, avrebbe timore a confrontarsi con Giorgia?

Il problema non si pone perché chi organizza Atreju non ci ha contattato. Qualora fossi invitato, ci andrei. Non temo confronti. Sono gli altri che hanno problemi a confrontarsi con me…

Si avvicina il Giubileo. Sarete protagonisti pure nella capitale?

Lo faremo mediante liste civiche e senza sigle. Roma si avvicina al Giubileo in modo sbagliato. L’apertura last minute dei cantieri paralizza la città, così come è sbagliato anticipare i lavori per la metro. Andiamo incontro a due anni difficilissimi per i romani. Gualtieri deve assumersene le responsabilità.

Cosa non ha funzionato? Faccia un esempio…

Le cooperative sociali sono sempre state esaltate dal sistema della sinistra. Solo quando c’ero io sono diventate il male assoluto. C’è uno squilibrio di atteggiamenti tra la mia Amministrazione e quelle di altri sindaci o forze progressiste in generale. Vedi caso Soumahoro.

Nell’incontro odierno, prima di parlare di politica, affronterete l’annosa questione dell’uranio impoverito?

Migliaia di soldati sono contaminati da munizioni che si continuano a usare, come in Ucraina. Il ministero della Difesa, intanto, si rifiuta di pagare i giusti risarcimenti per i danni subiti. Vannacci per aver detto la verità è stato emarginato.

Il generale sarà tra i protagonisti del neonato movimento?

Resta un ufficiale e non può esporsi politicamente. Detto ciò ritengo non abbia ancora deciso cosa fare da grande.


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