Attualità

COSE DELL’ALTRO MONDO – La magia rossa dell’aurora boreale

di Andrea Nido -


“Quando eravamo bambini ci spiegavano che il mondo è pieno di magia. La fonte di questa magia sono le luci sempre mutevoli che danzano nel cielo. Lo sciamano del nostro villaggio ci raccontò che quelle luci erano gli spiriti dei nostri antenati”. Così viene descritto il fenomeno dell’aurora boreale nel film Koda fratello orso. Certamente uno degli spettacoli più suggestivi e affascinanti che Madre Natura ci può offrire. In Italia è un evento raro da osservare ma pochi giorni fa lo spettacolo delle luci danzanti ha suggestionato anche il nostro paese. Non tutti hanno avuto la fortuna di poterlo vedere e filmare, solo coloro che si trovavano oltre il quarantaduesimo parallelo, cioè dall’alto Lazio in su. Ma come e perché questo fenomeno si verifica? L’aurora boreale è il prodotto della collisione tra particelle emesse dal Sole e i gas, ossigeno e azoto in particolare, presenti nell’atmosfera terrestre. La colorazione che ne deriva dipende proprio dalle molecole che il vento solare incontra e dall’altezza dell’impatto. Il colore rosso che ha tinto il cielo italiano nei giorni scorsi scaturisce proprio da questi due fattori: dall’ossigeno molecolare e dai circa quattrocento chilometri di altezza in cui gli elementi si sono mescolati. Un caso raro, perché solitamente la parte della nostra atmosfera colpita dai venti solari non va oltre i duecento chilometri di quota, limitando così la possibilità di osservare l’aurora boreale solo a quei paesi che si trovano oltre il sessantesimo parallelo, ovvero dalla Norvegia in su. Una meravigliosa e gigantesca tenda rossa, apparsa nei nostri cieli, quasi a proteggere in un abbraccio siderale una parte della penisola. Non è la prima volta che accade, e in tempi lontani, è stata presagio di eventi più o meno funesti. D’altronde centinaia di anni fa non c’era altro modo che dare a questo fenomeno una provenienza divina. Nell’antica Grecia e tra i Romani si pensava fosse dovuta allo scontento degli dei e, alla vigilia di una battaglia, veniva associata al sangue da versare. La scienza moderna, da tempo, ha dato spiegazione a questo fenomeno, ma in fondo i nostri antenati non sbagliavano poi così tanto. I colori vividi, simili ai lampi di guerra nel cielo della notte, non sono altro che la battaglia che il nostro pianeta sostiene per ripararci dalle radiazioni mortali emesse dalla nostra stella.


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