Il segreto di Adele e l’autunno di Roma splendida e violenta
“Adele ha sempre odiato dover dipendere da eventi che non può controllare. Vediamoci alle dieci, nel piazzale dentro il parco. È il messaggio arrivato stamattina. Non ha risposto subito, ma poi ha deciso di seguire la follia da cui è stata pervasa in quest’ultimo periodo”.
Adele Conti, la protagonista di questa avvicente lettura, è una donna bella, intraprendente e risoluta, manager di successo di una grande azienda romana. Ha però un segreto, anzi, più di uno. E, quando il suo cadavere viene ritrovato nel parco vicino a casa in una piovosa notte di novembre, la ricerca del suo assassino scoperchia il pozzo nero di bugie, inganni e tradimenti che hanno accompagnato gli ultimi mesi della sua vita.
Chi era davvero Adele Conti? Ce lo domandiamo tutti, perché all’inizio le cose sembrano davvero molto diverse da come poi si rivelano pagina dopo pagina
L’altra protagonista è la Capitale, che non fa soltanto da cornice, ma anche da regista visiva di tutta la storia.
Il tutto si svolge in una Roma autunnale splendida e violenta, dove le indagini dell’ispettore Claudio Innocenti e della criminologa Patrizia Valle si articolano tra false piste e improvvise rivelazioni che coinvolgono a vario titolo tutti i protagonisti della storia, ognuno dei quali ha nell’armadio piccoli o grandi scheletri che Adele aveva scoperto prima di essere uccisa.
Adele infila le chiavi nella toppa, le gira e apre la porta di casa per uscire. La fotocellula cattura implacabile la sua presenza e accende l’illuminazione condominiale del pianerottolo. Sono le nove. Ha preparato la cena, sparecchiato e sistemato la cucina, come se niente fosse. Ora però deve andare. «Una passeggiata con un’amica» ha detto distrattamente al marito mentre erano a tavola. Non che ormai le interessi giustificare le sue azioni. Sceglie un paio di scarpe eleganti ma comode, le indossa come sempre fuori dalla porta e preme il pulsante per chiamare l’ascensore, ma poi si volta indietro per un attimo, per accertarsi di non aver dimenticato nulla. Ha un brivido, indugia e rientra in casa. Controlla la posta sulla consolle dell’ingresso e prende le chiavi della sua auto. Poi cambia idea e le posa. Si guarda allo specchio e sistema il colletto del cappottino. Elegante, con un filo di trucco e un profumo costoso e pervasivo: non può rinunciare a essere se stessa neanche in questo momento. Le lancette del suo Patek Philippe avanzano inesorabili. «Io vado!» urla per tranquillizzare il marito, la cui risposta viene sovrastata dal volume della tv. Si sta facendo tardi, ora deve proprio andare. È fatta, più nulla la trattiene, tutto è deciso. Inizia così questa storia misteriosa condita da una scrittura brillante e da colpi di scena che fanno divorare le pagine una dopo l’altra.
Fabio Rennani (Roma 1972), ingegnere per vocazione e scrittore di gialli per passione, vive e lavora a Roma con la famiglia e due gatti. Nel tempo libero adora gironzolare per la città alla ricerca di nuove storie per i suoi romanzi. Con le indagini dell’ispettore Claudio Innocenti, è stabilmente alle prime posizioni della classifica dei noir di Amazon.
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