Gentiloni: Anno difficile, nel 2024 crescita modesta. Rischio dalla Cina. L’Italia controlli la spesa
Il commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni legge il 2023 che si avvia al suo termine e fa previsioni per l’anno prossimo: “Ci stiamo avvicinando alla fine di un anno difficile per l’economia dell’Ue. Le forti pressioni sui prezzi e la stretta monetaria necessaria per contenerle, nonché la debolezza della domanda globale, hanno messo a dura prova famiglie e imprese. Guardando al 2024, prevediamo un modesto aumento della crescita, poiché l’inflazione si allenta ulteriormente e il mercato del lavoro rimane resiliente”.
“Grazie in parte alla Rrf (il dispositivo per la ripresa e la resilienza: 723 miliardi di euro di cui 385 sotto forma di prestiti e 338 sotto forma di sovvenzioni, ndr) – continua Gentiloni – gli investimenti sono destinati a continuare ad aumentare. Si prevede che il debito pubblico e i deficit continuino a diminuire, anche se in modo più graduale. Il conflitto in corso in Medio Oriente ha avuto finora un impatto economico limitato al di fuori della regione, ma l’acuirsi delle tensioni geopolitiche ha ulteriormente aumentato l’incertezza e i rischi offuscano le prospettive”.
Pochi giorni, anticipando le “previsioni d’autunno” di oggi, Gentiloni aveva espresso le sue riflessioni sull’Europa “che è lontana da ciò che chiamiamo sostenibilità competitiva, come il benessere ambientale o sociale. E siamo in ritardo nell’innovazione e nella spesa in R&S. La crescita della produttività rimane debole. E siamo criticamente dipendenti dai Paesi terzi in alcuni settori strategici, in particolare per quanto riguarda le transizioni verdi e digitali. Per affrontare queste debolezze, in primo luogo dobbiamo sbloccare il pieno potenziale del mercato unico per generare innovazione e crescita. Dobbiamo anche essere consapevoli di evitare la frammentazione quando implementiamo la nostra politica industriale. E poi , in secondo luogo, dobbiamo promuovere gli investimenti privati. In terzo luogo, dobbiamo massimizzare i benefici dell’apertura commerciale, riducendo al minimo le nostre vulnerabilità strategiche. Questo equilibrio è un elemento chiave della nostra strategia di sicurezza economica”.
Oggi Gentiloni vede rischi per i mercati dell’energia, considerata la situazione. E rischi anche dalla Cina: “I mercati dell’energia appaiono più vulnerabili, poiché nuove interruzioni delle forniture energetiche potrebbero potenzialmente avere un impatto significativo sui prezzi dell’energia, sulla produzione globale e sul livello generale dei prezzi. Anche gli sviluppi economici con i principali partner commerciali dell’Ue, in particolare la Cina, comportano rischi”, aggiunge.
Dal commissario Ue un richiamo anche al nostro Paese: “I Paesi europei più indebitati, come Italia, Francia e Belgio, dovrebbero tenere sotto controllo la spesa primaria netta. Quello che raccomandiamo ai Paesi con un debito elevato – afferma – è di tenere conto del debito che hanno. Le raccomandazione specifiche per Paese che abbiamo dato qualche settimana dicevano che la spesa primaria netta non dovrebbe andare oltre un certo livello. Valuteremo la prossima settimana i bilanci di tutti gli Stati membri e guarderemo esattamente a quelle raccomandazioni: uno dei due o tre elementi principali sarà la raccomandazione di mantenere la spesa primaria netta al di sotto di un certo livello quantitativo”. La Commissione valuterà “se sia stato rispettato o meno nel bilancio: questa sarà una parte essenziale della nostra valutazione la settimana prossima”, conclude.
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