Scuola Superiore Meridionale: a Napoli un nuovo polo culturale
A Napoli si fa strada tra le Università delle eccellenze la Scuola Superiore Meridionale, una costola della Federico II in cui gli studenti provenienti da tutto il mondo hanno l’opportunità di approfondire le loro conoscenze per inserirsi nel mondo del lavoro e della ricerca.
La Scuola è l’unico istituto universitario ad ordinamento speciale nel Meridione, gli altri istituti tutti nel Centro-Nord (Normale di Pisa, Sant’Anna di Pisa, Iuss di Pavia). Per questo vanta di essere il collante per i molti studenti provenienti dal Sud.
Diventata ufficialmente indipendente nell’aprile dell’anno scorso, la Scuola Superiore Meridionale continua a collaborare strettamente con la Federico II e a portare avanti un progetto di alta formazione con l’opportunità di affiancare ai corsi di laurea studi aggiuntivi a scelta tra due aree specifiche: una umanistico-giuridica e l’altra scientifico-tecnologica, articolate in più corsi ordinari e dottorali che abbracciano diversi settori e promuovono l’interdisciplinarietà a 360 gradi: gli allievi, in particolare, oltre agli studi dell’area di appartenenza, sono tenuti a sostenere esami a scelta tra quelli proposti dagli altri corsi. Dieci, le aree di intervento: Archeologia e culture del mediterraneo antico. Ricerca storica, conservazione, fruizione del patrimonio Clinical and Translational Oncology, Cosmology, space science & space technology, Genomic and experimental medicine, Global history and governance, Law and organizational studies for people with disabilities, Mathematical and physical sciences for advanced materials and technologies, Modeling and engineering risk and complexity, Molecular sciences for earth and space, Testi, tradizioni e culture del libro – Studi italiani e romanzi.
Svariate, le opportunità in particolare per studenti già orientati verso la ricerca, come per l’alloggio gratuito utile a completare esperienze di stampo internazionale. O per i rapporti di interscambiabilità e la possibilità per i dottorandi di esperienze presso enti stranieri e missioni di ricerca da sei a diciotto mesi o per la possibilità della cotutela di tesi, che consente ai dottorandi l’iscrizione a in due università di Paesi diversi, con il conseguente rilascio del titolo di studio da entrambi gli Stati. Nel 2024, attesi i primi addottorati della Ssm, il primo traguardo per una scuola giovane.
(Marika Pantè)
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