La Toscana conta i danni, l’affondo del centrodestra: “Il Pd ha realizzato solo un terzo delle opere, Giani paghi di tasca sua”
Il disastro scatenato in Toscana era prevedibile, perché il Piano di Gestione rischio alluvione e quello di assetto idrogeologico per le Frane avevano classificato quelle zone a pericolosità elevata. Fiumi e torrenti che hanno allagato interi Comuni, causando danni stimati a oggi intorno ai due miliardi, sono tracimati proprio nei punti indicati a maggior rischio nelle mappe dell’Autorità di bacino, quasi come se quei diagrammi fossero stati disegnati da chiaroveggenti. La politica, dunque, sapeva, aveva i fondi per la messa in sicurezza, sia quelli statali che regionali, ma qualcosa non ha funzionato e la furia dell’acqua è arrivata prima della burocrazia.
Tanto che alla rabbia dei cittadini, che hanno perso il lavoro di una vita tra casa allagate e aziende disastrate, ora si aggiunge anche l’indignazione contro le amministrazioni di sinistra di tutelare comunità e territori. Dallo studio degli atti dei Comuni più colpiti, primi tra tutti Campi Bisenzio e Prato, emerge come in questi anni molti lavori non siano stati fatti. “Sono state completate solo il 33 per cento delle opere anti-alluvione in Toscana. Il Presidente Giani e il Partito Democratico paghino per i danni causati dalla loro incompetenza”, ha detto il vice presidente del Consiglio comunale del centrodestra, Claudiu Stanasel. “La Regione Toscana, governata dal Partito Democratico tramite Eugenio Giani, ha dimostrato evidenti problemi strutturali in merito ai piani di gestione del rischio di alluvione in queste ultime settimane”, ha spiegato Stanasel, “e non lo testimonia soltanto l’ennesima esondazione del torrente Bagnolo a Prato, nella notte di venerdì 10 novembre.
Lo evidenziano soprattutto i dati dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appenino Settentrionale che aggiorna continuamente il piano di gestione del rischio alluvioni 2021-2027, approvato appena due anni fa. Il Segretario Generale dell’Autorità, Gaia Checcucci, lo ha confermato in una recente intervista a “La Nazione” di pochi giorni fa, dimostrando, dati e mappe alla mano, che molti lavori non sono stati fatti in questi anni, perché “tutte le arginature necessarie e varie casse di espansione a monte dei corsi d’acqua interessati non sono state tutte completate. È un dato di fatto “. Nello specifico, Gaia Checcucci ha ricordato che le responsabilità sono in capo proprio al Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, il quale, è pure Commissario di governo per l’attuazione delle opere e degli interventi contro il dissesto idrogeologico (in base alla rispettiva riforma del 2014, Governo Renzi), strumento straordinario tramite cui si possono superare gli impedimenti burocratici, a dimostrazione che non vi sono scuse per quanto non è stato fatto”.
Sottolinea il vice presidente: “Ancor di più in virtù del fatto che i soldi ci sono e basti pensare che in riferimento alle opere necessarie per il Marina, l’Ombrone e il Bisenzio, dal 2010 a oggi, risultano oltre 30 milioni di euro solo di fondi ministeriali stanziati a riguardo che vanno a sommarsi a quelli regionali. Il Presidente della Regione Eugenio Giani nonché Commissario di governo per il dissesto idrogeologico, deve attuare le opere contro il dissesto idrogeologico e la messa in sicurezza usando le risorse che ci sono. Mentre assistiamo alla ipocrita narrazione del PD che vede nel cambiamento climatico, (che sia chiaro, esiste, e va trattato di conseguenza), l’unico colpevole per quanto accaduto in Toscana, bisogna ricordare a tutti che nei documenti ufficiali di aggiornamento e revisione si possono trovare le liste degli interventi ancora da effettuare, tra cui vi sono quelli ancora non partiti, quelli appena programmati e quelli in stato di abbandono”.
Stanasel, nel ricordare come lapianificazione contro le alluvioni sia inoltre pubblicata sul sito internet dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appenino Settentrionale, ha snocciolato i dati: “Delle 878 opere idrauliche necessarie per garantire la sicurezza del territorio della Regione Toscana, solo il 33 per cento sono state realizzate e in termini di copertura finanziaria solo il 7 per cento non disponeva delle risorse necessarie. Troppe le opere già costate milioni di euro e ferme ormai da tempo, molte delle quali accompagnate da segnalazioni di alto rischio. Questo dimostra ancora una volta l’incompetenza del Partito Democratico, che imputa colpe al Governo anche in questo momento, in relazione al taglio dei fondi del PNRR, nonostante sia palese che le uniche colpe per i mancati lavori sono da attribuirsi al PD, che governa la Regione Toscana e la maggioranza dei Comuni toscani colpiti da questo disastro”. E oltre al danno pure la beffa. “Lo stesso partito”, precisa il vice presidente, “che si mette ad organizzare una raccolta fondi col simbolo di partito pur di speculare politicamente su questa tragedia ed ergersi a salvatore della patria, volendo far quindi dimenticare le proprie colpe e responsabilità per l’incuria e l’incapacità ampiamente dimostrate nella gestione della pianificazione territoriale e delle politiche di prevenzione, non pervenute.
Per non parlare del triste tentativo del Partito Democratico toscano di sostituirsi, a livello locale, come partito politico, nella gestione dell’emergenza, alle associazioni di volontariato pur di apparire, mettersi in mostra e quindi issare una bandiera di partito su una tragedia come questa pur di far dimenticare le proprie colpe. Noi, insieme a tanti cittadini toscani abbiamo, tuttavia, visto coi nostri occhi la loro incapacità gestionale di questa emergenza a fronte della quale sanno fornire sempre e solo l’ennesima risposta scarica barile, che sia internamente tra colleghi del partito per via delle loro guerre interne di potere o addirittura verso i tecnici che non hanno colpe per le decisioni politiche prese da chi governa questi territori”. Stanasel, nel ringraziare il governo Meloni per aver attuato il piano soccorsi e aiuti in tempi rapidi, ha annunciato che “quando la situazione si sarà stabilizzata, saremo subito pronti a fare tutti i dovuti approfondimenti e le verifiche su cosa è stato fatto e su cosa invece non è stato fatto. Sia all’interno del Consiglio Comunale di Prato, dove protocolleremo tutti gli atti ispettivi necessari affinchè quanto è accaduto venga chiarito fino in fondo, sia all’interno del Consiglio Regionale della Regione Toscana, dove già i partiti del centrodestra hanno annunciato una Commissione d’inchiesta a cui seguiranno ulteriori iniziative di verifica. Andremo fino in fondo perché lo dobbiamo ai nostri cittadini e a tutte le nostre imprese in ginocchio per questo disastro”.
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