San Francesco, Cardini: “Ecco la bellezza della spogliazione”
Nella bellezza della “spogliazione” di San Francesco c’è una lezione immortale, da tenere a mente per il presente e per il futuro. Che regala, anno dopo anno, nuove suggestioni, sfaccettature inesplorate da percorrere in lungo e in largo per abbeverarsi all’esempio, alla forza e alla grandezza del Santo d’Assisi. Dove, questa mattina, al liceo Sesto Properzio, è stato presentato il nuovo libro di padre Felice Autieri, dedicato a “Francesco e i vescovi di Assisi, storia di un rapporto”. Lunghissimo e inossidabile. Che risuona nelle parole di monsignor Domenico Sorrentino, appunto vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno che, dopo la relazione tenuta dall’insigne medievista Franco Cardini, ha ripercorso i suoi sedici anni da pastore e ricordato che la spogliazione è “una delle icone della storia francescana dimenticata”. Il vescovo ha rivelato che anche da qui i lavori di riscoperta dell’antico episcopio: “Ho visto un film che scorreva e l’ho guardato; e ora i lavori mostreranno a tutti questo film”, ha concluso il presule, esprimendo un suo desiderio: “Sarei felice che i cardinali attraversino la porta prima del conclave, vivendo un’esperienza che cambia la vita”.
Franco Cardini, che ha tenuto un dialogo con suor Roberta Vinerba, direttore dell’Issra, l’istituto superiore di studi religiosi, e con l’autore, ha definito il libro capace di cogliere “la bellezza della spogliazione”, permettendoci di vedere “sfaccettature non evidenziate prima”, e questo grazie a un continuo lavoro di ricerca che viene condotta anche “con gli occhi di oggi, in base ai cambiamenti e alla ricerca che non deve fermarsi”.
Secondo Cardini “Francesco ama la nudità ed è il primo esempio di modernità che riesce a dare un senso diverso anche al denaro: Francesco capisce che il denaro non deve renderci schiavi e, con la sua spogliazione, rinuncia non tanto a vestiti e ricchezze, ma al potere, facendosi più misero dei miseri”. Insomma, la spogliazione di San Francesco è ancora oggi una lezione senza tempo, che non appassisce con il passare dei secoli ma che, anzi, diventa ancor più da ammirare, da mandare a memoria e tenere ben presente.
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