Cultura & Spettacolo

Fittipaldi e Abramo: “Ora chiamateci Sandra e Raimondo”

di Nicola Santini -


“La risata è contagiosa, infondi in noi il tuo entusiasmo”: Questo il leitmotiv di Fatti di risate, programma ideato da Roberto De Santis e condotto da Annamaria Fittipaldi e Giuseppe Abramo, ogni sabato e domenica dalle 13 alle 14 su Radio Cusano Campus. Una scommessa vinta, visto che da qualche settimana a questa parte, numerosi esponenti della comicità nostrana fanno a gara per farsi ospitare .
Come nasce “Fatti di risate”?

Abramo e Fittipaldi: “Siamo fatti l’uno per l’altra”
Annamaria: Il format nasce da un’idea di Roberto De Santis, parlando davanti ad caffè lui un giorno mi disse: “Vorrei fare un comedy show per Radio Cusano Campus!”. E io gli ho risposto: “E facciamolo!”. A quel punto, lui ha scritto il format e abbiamo contattato Giuseppe Abramo e siamo partiti.
Giuseppe: Questo è il primo comedy show di Radio Casano Campus, un programma che ha un solo scopo: far divertire gli ascoltatori. E è proprio quello che cerchiamo di fare tutti i week-end.
Come vi state trovando con questa conduzione in coppia?
Annamaria: Conosco Giuseppe da diversi anni, lavoriamo in teatro insieme. Ci definiamo, con molta umiltà, i nuovi Sandra Mondaini e Raimondo Vianello (sorride, ndr). Artisticamente siamo fatti l’uno per l’altro, ci spalleggiamo, conosciamo le nostre pause e tempi comici. Poi, nella vita privata, noi ci definiamo fratelli, ovvero lui é mia sorella, io suo fratello (ride, ndr).


G. In tutti questi anni abbiamo fatto diversi spettacoli insieme e, come ha già detto lei, per me rappresenta non una sorella ma un fratello (ride, ndr). Ci divertiamo a non prenderci troppo sul serio.
Quanto è complesso riuscire a far ridere in un momento complicato come quello che stiamo vivendo?
A. In realtà la comicità italiana e i più grandi talenti comici italiani, come Totò, Walter Chiari, Gino Bramieri e Bice Valori, sono nati dopo la fine della seconda guerra mondiale. L’Italia era distrutta dal conflitto, la gente aveva bisogno di riprendersi e fu così che nacque il Varietà e i grandi comici: hanno avuto il compito di risanare gli animi. E allora facendo un confronto con il passato, dove l’arte e la comicità hanno aiutato, magari in questo momento storico ci auguriamo di riuscire a strappare un sorriso a tutti.


G. Viviamo un’epoca buia, illuminata solo in parte da luce artificiale, siamo circondati da notizie che quotidianamente ci gelano il sangue. Di conseguenza, sorridere e, magari, saper far ridere può essere una fonte di luce naturale che anche noi, nel nostro piccolo, tentiamo di alimentare.
Quanto è difficile, invece, far ridere in questa società contraddistinta dal politicamente corretto?
A. Ecco, parlavamo di passato e posso affermare che la comicità é cambiata tantissimo. Ho scoperto che nel mondo degli stand up il politicamente corretto non esiste. C’è libertà. Anche perché nel mondo anglosassone non é mai esistita la comicità con “limiti”.
G. Secondo me, a dire il vero, è molto difficile. L’ironia non può essere corretta per sua natura, sta all’intelligenza di chi ne viene attenzionato saperla accogliere per quella che è.


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