Manovra 2024, ecco tutto ciò che c’è da sapere
CONSIGLIO DEI MINISTRI DEL PRIMO MAGGIO 2023, PIAZZA COLONNA, PALAZZO CHIGI
Che manovra sarà quella del 2024? La legge di Bilancio è pronta a iniziare l’iter parlamentare. Dalle pensioni fino al cuneo fiscale, dagli affitti brevi fino al taglio al canone Rai, ecco quali saranno i provvedimenti più importanti in manovra.
Pensioni: quota 103 e rivalutazioni
Sarà possibile andare in pensione a 62 anni d’età e con 41 anni di contributi. Tuttavia, per chi sceglierà quest’opzione, l’assegno sarà calcolato secondo le regole del sistema contributivo. In pratica, in nessun caso l’assegno mensile potrà essere maggiore di quattro volte l’importo della pensione minima. Contestualmente, il governo ha scelto di dare il via alle rivalutazioni degli assegni pensionistici: sarà piena per le pensioni fino a 2mila euro al mese, entro la soglia, dunque, del quadruplo del minimo. Si fermerà, invece, all’85% per gli assegni tra i 2mila e i 2.657 euro lordi e si attesterà al 53% per gli assegni superiori di 5 o sei volte il minimo. La rivalutazione, inoltre, sarà nella misura del 47% per le pensioni tra sei e otto volte la soglia minima e scenderà al 37% per quelle superiori di otto e fino a dieci volte il minimo. Precipiterà, infine, al 22% (con un taglio netto rispetto alle previsioni iniziali che stimavano la rivalutazione nel 32%) per le pensioni da cinquemila euro in su.
Affitti brevi
Resta tutto come annunciato: la cedolare secca salirà al 26 per cento per gli affitti brevi dalla seconda e fino alla quarta casa messa in affitto per trenta giorni. L’aliquota per la prima, invece, resterà al 21 per cento. Tuttavia, Forza Italia ha di che festeggiare. Perché il governo ha accettato la proposta di istituire un codice identificativo nazionale dedicato proprio agli affitti brevi.
Fisco: aliquote Irpef e pignoramenti
Passeranno, come previsto, da quattro a tre. Saranno accorpati i primi due scaglioni. Si pagherà il 23% fino a 28 mila euro di reddito annuo lordo, il 35% per i redditi tra 28 e 50 mila euro, il 43% oltre i 50 mila euro. Alla riforma si accompagnerà la revisione delle detrazioni per colpire i cali dell’imposta sui redditi superiori ai 50mila euro. È riconosciuta, inoltre, la possibilità di beneficiare dell’esclusione dall’Isee dei titoli di Stato o di prodotti finanziari di raccolta garantiti dalla Repubblica fino a un importo di 50mila euro. Confermata la cancellazione del pignoramento telematico che pure era previsto nelle primissime bozze della manovra 2024. Al suo posto ci sarà un rafforzamento della “cooperazione applicativa”. In pratica, è previsto il rafforzamento dello scambio di informazioni tra enti e agenti di riscossione per evitare elusione ed evasione.
Cuneo fiscale, colf e turismo
Dieci miliardi, l’investimento più grande dell’intera manovra 2024, per confermare la riduzione dei costi previdenziali sui lavoratori dipendenti con reddito non superiore a 35mila euro. È stata inoltre disposta, per i lavoratori di ristoranti, bar, alberghi e strutture turistiche anche stagionali, il trattamento integrativo speciale pari al 15 per cento delle retribuzioni lorde in relazione a straordinari e lavoro notturno. Questi emolumenti non concorreranno alla formazione del reddito. L’Agenzia delle entrate e l’Inps, realizzeranno la piena interoperabilità delle banche dati per lo scambio e l’analisi dei dati, anche attraverso l’utilizzo di tecnologie digitali avanzate per contrastare l’evasione in merito al lavoro domestico.
Natalità, mamme e prima infanzia
Per le mamme lavoratrici con almeno due figli, la manovra 2024 dispone la decontribuzione del 100%, fino a un massimo di tremila euro e senza limiti di reddito. Lo sgravio durerà fino a quando il più piccolo dei figli avrà raggiunto i dieci anni, per le donne con due bambini; sarà prolungato fino al compimento del 18esimo anno del più piccolo per le mamme di tre o più figli. Sale il bonus asilo nido per i bebè nati il prossimo anno con fratelli under 10. Ai nati da gennaio 2024 per i nuclei familiari con Isee fino a 40.000 euro con almeno un figlio di età inferiore ai dieci anni, l’incremento del buono asili nido è elevato a 2.100 euro. A questo scopo l’autorizzazione di spesa è incrementata di 240 milioni di euro per l’anno 2024, 254 milioni di euro per l’anno 2025, 300 milioni di euro per l’anno 2026, 302 milioni di euro per l’anno 2027, 304 milioni di euro per l’anno 2028 e 306 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2029. Infine l’Iva sui pannolini, per tutto il 2024, resterà al 10% e non salirà al 22%.
Bonus sociali e mutui prima casa
Per sostenere le famiglie in vista delle bollette pesanti di quest’inverno, il governo ha stanziato 200 milioni che serviranno a contribuire al pagamento delle utenze per i mesi da gennaio e fino a marzo del prossimo anno. Il fondo di garanzia per i mutui viene rifinanziato con 282 milioni in più mentre saranno investiti ulteriori 600 milioni per la social card “dedicato a te”.
Rai, Ponte sullo Stretto e Giubileo
Il canone cala a 70 euro. Ma il governo ha previsto di finanziare la Rai con 430 milioni per potenziarne i servizi. Si inizia a fare sul serio anche sul Ponte sullo Stretto. Per il 2024 è autorizzata una spesa di 780 milioni, di 1.035 milioni per il 2025, di 1.300 milioni per il 2026, di 1.780 milioni per il 2027, di 1885 milioni per il 2028, di 1.700 milioni per il 2029, di 1.430 milioni per il 2030, di 1.460 milioni per il 2031 e di 260 milioni per il 2032. In tutto, poco più di 11,6 miliardi di euro. Per finanziare, infine, il Giubileo a Roma è stato deciso di incrementare di ulteriori due euro la tassa di soggiorno nella Città Eterna.
Superbonus e rischio catastrofi
Arriva la stretta sugli immobili ristrutturati con il 110%. Se l’immobile ristrutturato approfittando del bonus viene rivenduto prima di dieci anni dalla fine lavori, la plusvalenza del 26 per cento andrà calcolata tenendo conto del maggior valore dovuto ai lavori di ristrutturazione tranne se è prima casa o immobile ereditato per successione. Introdotta inoltre la verifica sulle rendite catastali. L’Agenzia delle Entrate verificherà se, dopo i lavori, sia stata fatta la comunicazione ai fini del calcolo del nuovo estimo. Nel frattempo, le imprese dovranno obbligatoriamente sottoscrivere polizze assicurative per proteggersi contro i danni legati a catastrofi naturali, alluvioni e terremoti.
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