Economia

Cazzola: “Bene sulle pensioni e spero nella manovrina Ripresa? Sì, se Biden…”

di Edoardo Sirignano -

GIULIANO CAZZOLA


Cazzola: “Bene sulle pensioni e spero nella manovrina Ripresa? Sì, se Biden…”

di EDOARDO SIRIGNANO

“Bene sulle pensioni e spero nella manovrina. Ripresa? Sì, se Biden…”. A dirlo l’economista Giuliano Cazzola.

Prelievi ai conti correnti. Cosa significa?

Una misura draconiana che dovrebbe essere temperata dalle garanzie previste dallo statuto del contribuente. Con la riforma del sistema della riscossione, il fisco è autorizzato a prelevare direttamente sul conto corrente del contribuente l’ammontare del dovuto. Draghi in Senato dichiarò che l’Agenzia delle Entrate-Riscossione contava 1.100 miliardi di euro di crediti residui, pari a oltre il 60% del prodotto interno lordo nazionale, cifra impressionante.

Gli italiani dopo la nuova stretta del governo vivranno peggio?

Non vedo perché. In fondo la manovra distribuisce un po’ di risorse a chi ne ha più bisogno. Lo fa, purtroppo, in deficit e lo aggiunge a un debito molto elevato. Il giudizio di Standing & Poor’s è determinato solo dalle grandi difficoltà del momento. Come se l’Agenzia Usa volesse dire: “comprendiamo che in questi frangenti è già molto ciò che fate con una linea di bilancio ispirata alla cautela, ma noi vigiliamo e possiamo rivedere il giudizio”. Certo sono politiche che rivelano una mediocritas ben poco aurea. Le opposizioni, però, sbagliano a parlare di catastrofe, a meno che non contestino la linea generale di prudenza che ci viene richiesta, senza la quale saremmo in maggiori difficoltà.

Nell’ultima manovra c’è anche qualcosa di positivo?

Come ho detto è un compitino appena sufficiente. Alcuni impegni, comunque, sono stati mantenuti. Confermata la decontribuzione, coerente rispetto alle platee interessate con la revisione delle aliquote fiscali. Le persone e le famiglie con i redditi più bassi non sono penalizzate, ma sono oggetto delle misure previste. Certo, le opposizioni possono dire che è poco. Ed effettivamente in alcuni casi lo è. Penso al bonus maternità, dove le intenzioni sono buone, ma inefficaci, anche perché la denatalità non si recupera sul piano economico e con benefici modesti. Per quanto mi riguarda ho trovato un’aria diversa, molto più responsabile, in tema di pensioni. Viene invertita la politica che favoriva l’esito anticipato (come fece il Conte 1 con quota 100). Si introducono dei vincoli che scoraggeranno il ricorso alle pensioni anticipate, che da decenni sono il vulnus del sistema pensionistico e la causa principale di iniquità verso le nuove generazioni.

Qualcuno teme che a causa della nuova guerra possano tornare bollette insostenibili. È davvero così?

C’eravamo liberati in larga misura e in fretta della sudditanza energetica della Russia, stringendo accordi con i Paesi che oggi potrebbero essere coinvolti nella guerra israelo-palestinese. Non è la prima volta che i conflitti in corso nel Medio Oriente determinano misure di ricatto sulle forniture energetiche. Quei ricatti ci hanno spinto a cercare petrolio per nostro conto. E questa ricerca potrebbe supplire in parte una crisi petrolifera determinata dall’Opec. Se così fosse, comunque, non dovremo intestardirci nell’impiego delle sole fonti rinnovabili. Con buona pace degli idioti di Ultima generazione l’Europa emette CO2 per meno del 10%. Noi dell’1%.

Gli italiani, tra tutto questo pessimismo, vogliono sapere se è ancora possibile ripartire…

Diventa difficile avere delle certezze quando l’assetto geopolitico presenta ogni giorno un problema nuovo. In questo momento la deriva filopalestinese (che è poi filo Hamas) è molto preoccupante. Io non dormo tranquillo quando penso che il destino dell’Occidente, oggi è in mano, a un leader ottantenne come Joe Biden, che tra poche settimane entrerà in campagna elettorale e tra un anno si giocherà il mandato. Gli Usa sono molto divisi sui valori importanti. Pensi al ritorno al potere di Trump e alla fine cosa farebbe davvero l’Europa.

Quali sono le priorità per risalire la china?

Un quadro internazionale stabilizzato, che non dipende solo da noi. Anzi! Nel nostro piccolo facciamo tutto il possibile per essere affidabili. Se dovessero scapparci di mano i tassi di interesse del nostro debito, saremmo comunque in grave difficoltà. Poi c’è quella cosa strana che si chiama Pnrr da cui dipende molto del nostro futuro. Sembra che non ce ne rendiamo conto. In un certo senso, somigliamo a una famiglia che rompe il salvadanaio degli spiccioli e non si cura del conto corrente.


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