Cultura & Spettacolo

Carolina Rey: “Dopo Weekly e Pizza Doc sogno un varietà”

di Nicola Santini -


Ogni sabato, alle 11.15 su Rai2, sta andando in onda la seconda stagione di “Pizza Doc”. Ad accompagnare il veterano Tinto in queste nuove puntate avventura: Carolina Rey. Conduttrice, cantante, attrice e, adesso, per esigenze televisive, anche apprendista pizzaiola e “food blogger” pronta a cogliere l’essenza di ogni “creazione” che il super esperto Tinto sarà chiamato ad assaggiare e a giudicare. Anche questa volta, il programma sarà un’ottima occasione per conoscere i segreti dei maestri dell’arte bianca e rimanere ammirati dall’armonia degli impasti e dalla fantasia degli abbinamenti in chiave locale. Reduce dall’ottimo successo di ascolti ottenuto su Rai1 alla guida di Weekly, la Rey si racconta a L’Identità.

Carolina, come nasce questa tua avventura a Pizza Doc?
Il direttore del DayTime della TV di Stato, Angelo Mellone, ha deciso di darmi questa grande opportunità, di continuare il percorso iniziato la scorsa estate e di testarmi su un genere nel quale ancora non mi ero cimentata: quello del cooking. E sono molto felice di aver trovato un collega, Tinto, che è molto disponibile, accogliendomi nel migliore dei modi e facendomi sentire in famiglia.
Tinto già nel corso della passata stagione televisiva aveva condotto Pizza Doc…
Sì, lui è un vero e proprio veterano del mondo della pizza in televisione. E Pizza Doc è un programma in cui io mi sono inserita e che nella scorsa edizione ha riscosso discreto successo. Tinto è stato davvero molto accogliente e devo ammettere che non è facile inserirsi in un contesto che già esiste, mentre invece in questo caso è stato tutto molto naturale…
C’è qualcosa che ti ha permesso di conoscere, questo programma, che prima non sapevi del mondo della pizza?
Prima del programma sulla pizza sapevo solo come si tagliasse e come si mangiasse, nonostante avessi già condotto un programma a tema, diversi anni fa, su un’altra emittente. In realtà, finalmente grazie a Pizza Doc, sto imparando piano piano, giorno per giorno, che è una vera e propria arte, le sue tecniche e la sua storia.
Quest’estate ti abbiamo vista alla guida di Weekly: un bilancio?
Sono davvero felicissima dei risultati ottenuti nel corso della stagione. Weekly è cresciuto tanto, in questi due anni abbiamo aggiustato il tiro, l’abbiamo reso nostro, trovando la strada giusta che ci ha portato ad avere dei riscontri che consideriamo ottimi. Sono molto legata a Weekly e a tutta la squadra con cui ho lavorato e spero ci possano essere in futuro altre edizioni.
Cosa ha aggiunto Weekly alla tua carriera?
Tantissimo, perché innanzitutto mi ha permesso di cimentarmi con la conduzione di una diretta molto lunga e di intervistare dei pezzi da 90 dello spettacolo italiano. Ma Weekly mi ha permesso di imparare a gestire gli imprevisti che si possono verificare specialmente nel corso di una diretta dalla durata così lunga.
Quale ricordo conservi della tua esperienza a Tale e quale show?
Ogni tanto mi diverto a riguardarmi le immagini di Tale e quale. E non nascondo che in alcuni momenti, per quel periodo, provo anche un profondo senso di malinconia. Riuscire a partecipare a Tale e quale show, per me, era come riuscire a vedere finalmente avverato un sogno. È stato un obiettivo importante e soprattutto mi ha portato molta fortuna… Se me lo proponessero, rifarei quel programma altre mille volte, anche perché nel corso di quella esperienza ho trovato delle persone, sia appartenenti al cast artistico che della squadra autorale, che ancora oggi fanno parte della mia vita. Sono molto grata a Carlo Conti per avermi permesso di calcare quel palco, se ci fosse l’occasione di poter tornare, lo farei di corsa.
Ultimamente ti abbiamo vista anche ospite a Fake show. Come ti sei trovata?
Un programma che io ho trovato molto divertente, in cui la componente fondamentale era mettersi in gioco. Devo ammettere che mi sono fatta tante risate.
Oggi, con tutto questo bagaglio di nuove esperienze, quali ricordi conservi degli inizi della tua carriera?
Penso a me dieci anni fa con grande tenerezza, non potrei mai dimenticare che già da allora avevo un’innata voglia di fare, una grande determinazione. Ma avevo anche paura di non farcela..
Come riesci a conciliare la sfera privata con quella lavorativa?
Perché si riesce a farlo? A parte gli scherzi, cerco di organizzare la mia vita per priorità, dando ovviamente il primo posto sempre a mio figlio. In quest’ultimo caso, per fortuna, quando lavoro ho tutti i nonni dalla mia parte, che mi supportano sempre.
Quali altri traguardi ti piacerebbe raggiungere?
Mi piacerebbe condurre un varietà. Da sempre sono una grande appassionata, ma trovo che, in televisione, di varietà ce ne siano sempre troppo pochi.


Torna alle notizie in home