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Iran, attentato a un ufficiale dei Servizi segreti. Le accuse al Mossad

di Angelo Vitale -


Iran, un alto ufficiale dell’intelligence dei Pasdaran, Mohammed Akiki, sarebbe in gravi condizioni dopo un tentativo di assassinarlo a Teheran. Lo riporta il sito Bnn Network, precisando che Akiki si troverebbe in terapia intensiva.

Subito, le voci del possibile coinvolgimento di Israele nell’attentato, a causa delle note posizioni dell’Iran a favore di Hamas e contro l’invasione di Gaza, annunciando perfino un possibile intervento del Paese a sostegno dei miliziani non appena sarà sferrato l’attacco massiccio sulla Striscia di Gaza.

“E’ possibile. L’ultimo era avvenuto nel 2022, in quel caso la mano del Mossad era evidente”. Così Marco Minniti a ‘In Mezz’ora’ su Rai3 sul possibile coinvolgimento dei servizi israeliani nell’attentato ad un alto ufficiale dell’intelligence dei Pasdaran, Mohammed Akiki.

Già tre anni fa il Mossad aveva operato nella capitale. Cinque colpi esplosi da una pistola con il silenziatore in una calda notte di agosto, riferì l’Agi citando il NYT: “così è stato freddato il numero due di Al Qaeda, Abdullah Ahmed Abdullah, nome di battaglia Abu Mohammed al-Masri, nel cuore di Teheran, a pochi passi dalla sua casa nel quartiere dei pasdaran. A premere il grilletto è stato uno dei due agenti del Mossad, i servizi segreti israeliani, che erano a bordo di una moto che ha affiancato la Renault L90 (Logan) bianca, lato guidatore, su cui viaggiavano al-Masri (58 anni) e la figlia Miriam, la vedova di Hamza Bin Laden, figlio di Osama. Quattro colpi sono finiti nell’abitacolo, uccidendo i due occupanti. Il quinto si è conficcato in un’auto vicina. E’ la ricostruzione del New York Times che per primo – e finora unico – ha dato la notizia dell’omicidio voluto dagli Stati Uniti che per anni avevano inseguito Abdullah. Sulla sua testa pendeva una taglia di dieci milioni di dollari. Era ritenuto il possibile erede di Ayman Al-Zawahiri alla guida del gruppo terroristico che aveva contribuito a fondare”.

L’anno scorso, invece, l’eclatante episodio cui ha fatto riferimento Minniti. Hassan Sayyad Khodaei, ufficiale militare iraniano che aveva prestato servizio nel Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica, assassinato il 22 maggio 2022 da uomini armati in motocicletta davanti a casa sua. Un omicidio subito attribuito al Mossad per l’analogia della tecnica già utilizzata per uccidere scienziati nucleari iraniani.


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