De Monte (Iv): “Come fa una certa sinistra a sostenere l’equidistanza tra Tel Aviv ed Hamas?”
ISABELLA DE MONTE - DEPUTATA
De Monte (Iv): “Come fa una certa sinistra a sostenere l’equidistanza tra Tel Aviv ed Hamas?”
di EDOARDO SIRIGNANO
“I morti, le vittime, i bambini, i giovani uccisi durante una festa, non hanno nazionalità. Certo l’eccidio di Hamas colpisce per la particolare bestialità. Le immagini trasmesse dai circuiti internazionali sono raccapriccianti. Come fa certa sinistra a sostenere di fatto l’equidistanza tra Tel Aviv ed Hamas? Tra un paese democratico con un’opinione pubblica vivace e la barbarie?”. A dirlo Isabella De Monte, deputata di Italia Viva .
Su Twitter ha parlato di ambiguità della sinistra sulla questione Israele. A cosa si riferisce?
C’è una difficoltà a dire chiaramente che Israele è vittima di una strage disumana, e che l’organizzazione terroristica di Hamas non ha la minima giustificazione, e non difende la Palestina. La penso come Giuliano Ferrara. Oggi Israele siamo noi e le vere bandiere della pace sono quelle con la stella di David. Anche perché i terroristi odiano le libertà di tutti.
A Milano, intanto, vengono vietate le bandiere con la Stella di David. È la scelta giusta?
A mio parere no, come è avvenuto a Roma e Firenze, sempre su iniziativa di sindaci del Pd. L’unica bandiera da esporre in questi giorni avrebbe dovuto essere quella di Israele.
Qualcuno, intanto, accusa voi centristi di sostenere le destre estreme come quella di Netanyahu. È d’accordo?
È esattamente il contrario, Israele durante questa ultima stagione di Netanyahu si è particolarmente indebolita, basta pensare all’opposizione delle piazze alla riforma della giustizia. Spero che nasca nelle prossime ore un governo di unità nazionale, con un profondo ricambio. Questo come le ho detto, non ha determinato l’attacco dei terroristi. Hamas vuole semplicemente la distruzione di Israele, non segue la politica interna di Gerusalemme. Chi dice il contrario, esibisce una sciocchezza.
Le guerre, intanto, continuano a dividere il fronte progressista. Ci sarà una nuova questione Ucraina?
A sinistra del Pd, dal M5S ad Avs, ho sentito da parte di molti colleghi quella difficoltà che accennavo prima. D’altra parte in Francia, il leader della gauche Melenchon non ha condannato la strage e non ha mai citato Hamas. Anche molti dei più noti commentatori televisivi, che in questi mesi hanno manifestato molto chiaramente una propensione spiccata a giustificare Putin, oggi indicano l’Occidente come il mandante occulto della macelleria avvenuta in Israele. Due nomi? Il solito Orsini e l’ex ambasciatrice Elena Basile.
La nuova guerra certamente provocherà la fuga di nuovi migranti. Cosa possono fare Europa e Italia? Si ritrova con la politica della premier?
La premier Meloni sta sbagliando tutto, gli sbarchi sono triplicati, Lampedusa non ce la fa più, e gli accordi, in particolare con la Tunisia, non funzionano. Anche in Europa, l’alleanza politica della presidente del Consiglio con Polonia ed Ungheria, determina di fatto l’isolamento dell’Italia da parte dei Paesi fondatori. Se pensiamo a quello che diceva in campagna elettorale, misuriamo la distanza che c’è tra propaganda e realtà.
È giusto concedere agli USA di piazzare le portaerei dove vogliono, innescando così nuove tensioni?
Il presidente Biden, così come tutti i leader europei, compresa Giorgia Meloni, hanno sottolineato vicinanza ed amicizia con Israele. Il quadro geo politico fa rabbrividire: la guerra a casa nostra, il Medioriente, le tensioni nei Balcani, le violenze sugli armeni in Nagorno Karabakh. In tutto questo, l’Europa deve risvegliarsi, è fondamentale investire nella difesa e puntare velocemente all’esercito europeo. In caso contrario, rischiamo di essere definitivamente travolti.
Passando alla politica, lei è stata tra gli ultimi a lasciare Calenda. Adesso anche Moratti abbandona il Terzo Polo. Cosa c’è a quelle latitudini che non funziona?
Ho lasciato Azione, senza alcuna acrimonia, tornando a militare a ‘casa mia’, ritrovando quella spinta innovatrice, come è ad esempio lo spazio di pensiero e di condivisione della Leopolda. Decisive per me sono state le incertezze che Carlo Calenda ha avuto sulla formazione del partito unico. Vedo che la comunità di Italia Viva comunque si sta allargando, e non solo in Parlamento, quindi sono ottimista, i liberaldemocratici avranno una casa per le Europee, che io mi auguro sia ampia ed accogliente. Quanto alla Moratti, non ha mai avuto un rapporto diretto con i partiti del Terzo Polo, la sostenemmo come indipendente alle elezioni lombarde, ora, tornando nel centrodestra, avrà cambiato idea.
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