Meloni e Descalzi in Mozambico e Congo per il Gnl
Meloni e Descalzi venerdì nuovamente in Africa. Se il Piano Mattei annunciato l’anno scorso non è stato illustrato, nonostante i passati annunci, nemmeno in questo mese di ottobre nelle sue linee più precise, dopo Algeria, Libia, Tunisia ed Etiopia la presidente del Consiglio, sempre con l’ad di Eni Claudio Descalzi al suo fianco, vola in Mozambico e Congo (Paesi in cui Eni è dal 2006 e dal 1968).
In primo piano, il lavoro per il contenimento dei flussi migratori, ma ancor più pressante, considerato l’attuale quadro geopolitico accelerato dall’attacco di Hamas in Israele, quella che ancora viene definita “strategia di diversificazione energetica”, anche se ormai il petrolio è la prima e più necessaria preoccupazione.
Nell’agenda degli incontri di Meloni e Descalzi, un incontro con il presidente della Repubblica del Mozambico Filipe Nyusi venerdì mattina e a Brazzaville un faccia a faccia con il presidente della Repubblica del Congo Denis Sassou Nguesso.
A sentire le previsioni, l’Italia si appresta a ricevere dal Mozambico un miliardo di metri cubi di gas naturale liquefatto nell’inverno 2023-2024 e circa 4 miliardi di metri cubi nell’inverno 2024-2025. Dal Congo invece l’Italia riceverà fino a un miliardo di metri cubi di gas naturale liquefatto per l’inverno 2023-2024, e fino a 4,5 miliardi per il 2025-2026.
In Mozambico, nel 2011 e 2014 Eni ha scoperto risorse supergiant di gas naturale nell’Area 4, nel bacino di Rovuma, con volumi complessivi per circa 2.400 miliardi di metri cubi di gas. E’ inoltre operatore del progetto Coral South Flng, il primo progetto che mette in produzione le risorse a gas del Mozambico e che fornisce oggi un importante contributo alla sicurezza dell’approvvigionamento energetico a livello mondiale. Sulla base dell’esperienza sviluppata con Coral South, comprese quelle relative a costi e tempi di esecuzione, Eni sta lavorando ad un secondo progetto di produzione e liquefazione di gas, Coral North, attraverso un Flng identico a quello già in operazione.
In Congo, Eni è presente con attività di esplorazione e produzione onshore e offshore, per una produzione equity di circa 80mila barili nel 2022. L’anno scorso, l’investimento per Congo Lng, il primo progetto per la liquefazione e l’export del gas nel Paese che vedrà l’installazione di due impianti galleggianti di liquefazione del gas naturale. Sei mesi fa, il Centro di Eccellenza per le Energie Rinnovabili e l’Efficienza Energetica di Oyo, sviluppato in partnership con La Repubblica del Congo e Unido per favorire la ricerca applicata e lo sviluppo di capacità nel campo delle energie rinnovabili.
AGGIORNAMENTO ORE 15.50
Prima di ripartire venerdì per l’Africa con Giorgia Meloni, Claudio Descalzi ha fatto in tempo a incontrare ad Algeri il ministro dell’Energia e delle Miniere, Mohamed Arkab, e il nuovo ad di Sonatrach, Rachid Hachichi, per discutere della produzione e dell’esportazione di gas. Con Sonatrach, Eni ha condiviso i programmi congiunti per lo sviluppo della produzione di gas e l’esportazione di gas e gnl in Europa.
Ad Algeri, Descalzi ha aggiornato Arkab sullo stato di avanzamento dei protocolli d’intenti dello scorso gennaio e discusso altre iniziative di transizione energetica, tra cui le energie rinnovabili, l’idrogeno e l’interconnettore elettrico tra l’Algeria e l’Europa.
Eni è presente in Algeria dal 1981. Con una produzione equity di circa 130mila barili di petrolio equivalente al giorno nel 2023, è la più importante azienda internazionale che opera nel Paese.
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