Duecento miliardi di euro per rifare l’Italia: l’impegno del Gruppo Fs arriva da New York. Dove l’amministratore delegato Luigi Ferraris, da remoto, è intervenuto all’International business Exchange Conference organizzata da Newest Corporation.
Le parole di Ferraris elencano impegni precisi assunti da Ferrovie dello Stato. Tutto inizia con il Pnrr che, come ha spiegato Ferraris, “ha assegnato al Gruppo FS oltre 26 miliardi di euro rendendo la nostra azienda il più grande appaltatore del Paese”. Secondo l’ad di Fs: “I fondi inseriti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, però, non sono gli unici che il nostro Gruppo ha dedicato al miglioramento della mobilità”. Già, perché Ferrovie ha tanto altro in cantiere, è proprio il caso di dirlo: “Abbiamo definito un piano ambizioso che prevede oltre 200 miliardi di euro di investimenti nel prossimo decennio dedicati alla riduzione del divario infrastrutturale tra le aree settentrionali e meridionali del Paese e al potenziamento delle interconnessioni tra porti e aeroporti, stazioni ferroviarie e terminal merci”.
In particolare, si tratta di una somma di 180 miliardi di euro che saranno investiti dal Polo Infrastrutture, 18 miliardi di euro dal Polo passeggeri e quasi tre miliardi di euro dal Polo logistica, “per rinnovare i terminal, le piattaforme logistiche e i convogli”. Dietro questi numeri, secondo Ferraris ci sono due obiettivi precisi: “aumentare in dieci anni del 20% la nostra capacità di trasporto ferroviario e raddoppiare la quota merci che viaggia su treno”.
Obiettivi precisi che hanno anche un netto risvolto sostenibile. Inoltre, un trasporto condiviso affidabile ed efficiente può rivelarsi efficace anche per un turismo, come evidenziato dall’Ad di FS “basato sulla qualità, in grado di far fronte alle aspettative di crescita ma tenendo conto del rispetto del delicato equilibrio paesaggistico e ambientale, parte del sorprendente patrimonio italiano”. L’impegno di Fs per l’Italia vale (almeno) 200 miliardi di euro.