di FILIPPO TABACCHI
Angelica Giancola, avvocato e criminologa si occupa di violenza di genere e relatrice in materia di bullismo, stalking e violenza di genere, per programmi televisivi e convegni scolastici o settoriali. Ogni tre giorni viene uccisa una donna, nonostante ci siano riforme importanti e leggi a tutela assoluta di queste donne, c’è qualcosa che non va, i numeri parlano chiaro. Aumenta il fenomeno delle baby gang, questi ragazzi pongono in essere atteggiamenti violenti, atteggiamenti che sono i prodromi di un eventuale reato.
Avvocato stiamo assistendo ad un numero sempre crescente di episodi di violenza tra i giovani. Quali sono le cause scatenanti e quanto ha influito il Covid sul fenomeno?
Agire in gruppo è diventato ormai un classico della cronaca nera. La violenza è diventata ormai un allarme sociale, soprattutto tra i ragazzi l’ obiettivo è ottenere like sui social poiché negli episodi di violenza e le risse, i telefonini vengono usati per riprendere il tutto e condividerlo sui social: più l’atteggiamento è aggressivo e feroce , più aumentano i cuoricini e i pollici all’ insù. La totale mancanza di empatia, il rispetto delle regole e non esiste più il rispetto per le figure autorevoli , siano esse insegnanti o persino forze dell’ ordine. L’ isolamento causa lockdown ha peggiorato sia le condizioni degli adulti che dei giovani, la società è uscita molto peggiorata e non possiamo pretendere che se il mondo dei “grandi” non funziona, le fasce più giovani non ne abbiano risentito. I ragazzi hanno bisogno di famiglie e figure autorevoli, non autoritarie. La pandemia ha rotto qualcosa all’ interno delle famiglie che è difficile da riparare, se non attraverso un grande lavoro: i futuri mariti, papà e mamme, datori di lavoro e dipendenti di domani rischiano davvero di avere grossi problemi in età adulta, anche incorrere in reati penalmente rilevanti.
Il ” gruppo ” che si rende protagonista di violenze, stupri e rapine come percepito dai ragazzi che vi fanno parte?
L’appartenenza al gruppo per gli adolescenti è fondamentale: intanto far parte di un gruppo ti fa credere di essere onnipotente, una cosa sola e ti fa perdere la cognizione della realtà e delle conseguenze. Il ragazzo si sente meno responsabile , c’ è un fenomeno di diluizione della ” coscienziosità “, siamo tanti e forti che cosa ci può succedere?”, il gruppo è così forte che diventa branco, diventa facilitatore nel passaggio transizionale tra età adolescente e adulta, diventa una nuova famiglia. Le regole che hai imparato in casa non valgono più nulla , i tuoi compari diventano i tuoi familiari, perdi il senso della realtà con conseguenze talvolta tragiche.
E le ragazze? Circolano video sui social dove donne così giovani si ammazzano di botte, il tutto filmato e condiviso online. Come mai?
Vedo sempre più casi di donne violente, aggressive, volgari, cattive. Più passa il tempo più la violenza non ha genere: un tempo la femmina rappresentava il sesso delicato e gentile in tutto e per tutto, ora no. Un tempo la donna perpetrava un tipo di violenza più psicologica, ora utilizza anche quella fisica sintomo grave di rabbia inespressa, connessa spesso a frustrazione, noia e addirittura moda. Se pensiamo la musica, che impregna tutta la fase adolescenziale, possiamo verificare l’ attualità del genere trap così diffuso tra i ragazzi fin dall’ età della scuola secondaria di primo grado che di fatto inneggia alla violenza con testi cupi e minacciosi, i cui temi tipici di una vita di strada, tra crimine e disagio, povertà e droga, si sono identificati nella cultura giovanile . Anche gli adulti ne subiscono talvolta il fascino, i ragazzi nelle chat condividono i video delle risse , la fama, il denaro e il successo prevaricano ogni tipo di sacrificio nello studio e nella affermazione professionale in genere. Violenza uguale moda uguale far parte di un gruppo di persone popolari , ti fa sentire forte, quasi intoccabile.
Che aiuto possiamo dare ai nostri ragazzi?
E’ fondamentale intervenire con dei progetti di prevenzione all’interno delle scuole in cui vengano coinvolte le famiglie, facendo capire loro l’ importanza della collaborazione scuola- famiglia. Aiutare e dare supporto alle persone che si trovano a gestire ragazzi e ragazze particolarmente violenti , e come riconoscere i campanelli di allarme i quali sempre più spesso vengono sottovalutati e ignorati. Ritengo che sia importantissimo il lavoro in team utilizzando figure professionali come avvocati, criminologi, psicologi e medici, dando il giusto supporto alle famiglie e alle istituzioni.