Quella stanca romana Chiesa e il sinodo di Francesco
Si è aperto in Vaticano, nella giornata dedicata al Santo Patrono d’Italia, la XVI Assemblea generale del Sinodo dei vescovi. Alla presenza dei 365 membri votanti tra cui 54 donne, per la prima volta con diritto di voto, e dei 12 delegati fraterni in rappresentanza delle diverse Chiese e Comunità ecclesiali, Francesco invita l’intera Chiesa a riflettere sui processi da attivare per compiere in questo nuovo tempo storico la missione evangelica nel mondo. È un tema decisivo per la vita della Chiesa che si rinnova costantemente per rispondere alle esigenze di ogni tempo, di ogni uomo che vuole percorrere le strade del mondo in comunione con l’umanità, il creato e il Creatore. Comprendere la volontà di Dio è il primo passo per discernere la direzione da intraprendere per vivere da cristiani e la sinodalità è il modus operandi che Francesco promuove affinché tutti ci facciamo carico, come scrive San Paolo “dei pesi gli uni degli altri”. Sono proprio i pesi degli altri il giogo del Signore per cui il Santo Padre sollecita a contemplare l’azione di Dio con animo lieto per discernere il presente. La sapienza spirituale della Chiesa ha sempre aperto nuove vie all’apostolato e le aspettative di questa assemblea sono chiare al Santo Padre che chiede di vigilare per non cadere nella tentazione “di essere una Chiesa rigida, una dogana, che si arma contro il mondo e guarda all’indietro; di essere una Chiesa tiepida, che si arrende alle mode del mondo; di essere una Chiesa stanca, ripiegata su sé stessa”.
La Chiesa di Francesco è in cammino, sogna e fa fiorire speranze, richiede una crescita autentica che costruisce ponti e tesse relazioni profonde per stimolare la fiducia e la corresponsabilità nella cura del creato e dell’umanità. Dalle risposte ai 5 dubia di alcuni cardinali emerge quanto sia chiaro a Francesco il concetto di misericordia che pervade l’azione umana; la benedizione delle coppie omosessuali così come l’ordinazione delle donne al sacerdozio o l’assoluzione sacramentale e l’interpretazione della Rivelazione e della sinodalità della chiesa sono nodi che solo uno sguardo accogliente può sciogliere.
Il Santo Padre ci testimonia come lo Spirito Santo agisce nelle vicende umane generando le risposte del cuore, che oltrepassano i limiti della logica umana e proiettano in una nuova dimensione, quella descritta nell’esortazione apostolica Laudate Deum pubblicata oggi dalla Santa Sede. Fa seguito alla Laudato sii, il nuovo documento di Papa Francesco che conferma l’attenzione al tema ecologico: la fratellanza umana nasce dall’attenzione al bene comune, dalla volontà di ogni uomo a vivere la comunione con il proprio simile attraverso il prendersi cura dell’ambiente in cui tutti viviamo. Accomunati da questa responsabilità siamo chiamati, ciascuno nel proprio ruolo e contesto sociale, a individuare nuove prassi e stili di vita sostenibili. Ormai è una priorità da cui non si può prescindere, un’emergenza che coinvolge tutti indistintamente. Di certo la politica internazionale ha un ruolo fondamentale che Francesco non manca di ricordare e soprattutto di spronare affinché si superino le posizioni egoistiche dei Paesi a favore del bene globale. Dal condiviso obiettivo di impegnarci tutti nella “riconciliazione con il mondo che ci ospita” (LD 69) può prendere forma la speranza di una nuova logica e politica mondiale che promuove la Pace e la buona salute dell’umanità.
Questo è il compito primario del #Sinodo: ricentrare il nostro sguardo su Dio, per essere una Chiesa che guarda con misericordia l’umanità. Una Chiesa unita e fraterna, che ascolta e dialoga; una Chiesa che benedice e incoraggia, che aiuta chi cerca il Signore.
— Papa Francesco (@Pontifex_it) October 4, 2023
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