Gli automobilisti capitolini vessati dal Comune di Roma
Gli automobilisti capitoli vessati dal Comune di Roma
La nota dell’associazione “Per l’Europa, Pensiero Popolare Italiano”
“La nostra associazione in questi giorni sta ricevendo molteplici segnalazioni da parte dei cittadini capitolini di notifica di multe per superamento dei limiti di velocità sulle principali arterie di percorrenza cittadine.
Fermo restando l’obbligo di tenere sempre presenti e rispettare le norme del codice della strada per tutti gli automobilisti, la situazione del traffico romano, lo stato manutentivo degli assi viari, la cronica mancanza di parcheggi, nonché le tante scelte fatte sulla mobilità dalle ultime amministrazioni avvicendatesi al governo della capitale, sulle quali esistono molte, ma molte perplessità, inoltre l’atavica carenza dei mezzi pubblici, e la scarsissima azione migliorativa del parco mezzi pubblici a servizio dei cittadini nel territorio romano, forse avrebbero dovuto consigliare di non avviare, con tali presupposti, un’azione forte di “pressione economica” sulle famiglie romane, pur se “vestita” con i paramenti della sicurezza stradale, e del monitoraggio del rispetto dei limiti di velocità; considerate anche le tante difficoltà gravanti sulle famiglie romane sia per la condizione nazionale, sia per quella internazionale. Ha sostenuto Fabio Desideri, Presidente di PENSIERO POPOLARE ITALIANO.
Molti automobilisti romani devono percorrere alcuni assi viari sui quali sono stati avviati detti “controlli” per recarsi a lavoro, o per recarsi in uffici pubblici, o per varie esigenze quotidiane, magari sorbendosi – per giungervi – estenuanti code e rallentamenti, al termine di quali, non appena il traffico diventa poco più scorrevole, in punti strategici ( anche se segnalati) trovano la pattuglia dotata di autovelox mobile che rileva il superamento dei limiti di velocità, spesso fissato tra i 30 e i 50 KM. orari.
La semplice sanzione pecuniaria comminata con tali metodiche, di per sè difficilmente modifica le ragioni che hanno indotto l’automobilista a superare il limite di velocità creando – con tale comportamento – situazioni di potenziali rischi agli altri veicoli circolanti.
Queste sanzioni nella realtà ottengono un unico risultato che è quello di portare risorse aggiuntive nei bilanci comunali. Per tale ragione sono così utilizzate dalle amministrazioni pubbliche. Viene da porsi una domanda: perché non tenere separati il controllo del rispetto dei limiti di velocità, le azioni di educazione stradale,l’alleggerimento dei flussi di traffico, il reperimento di maggiori aree di parcheggio, il controllo dei flussi di traffico etc. tutte attività di competenza degli enti locali, dalla procedura sanzionatoria che dovrebbe essere gestita da un “organismo terzo” e non più dagli enti locali ?
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