Il risveglio dei top player contro la noia del tennis moderno
Troppi top player sono ancora a secco di vittorie: basterà il loro risveglio a salvarci dalla noia di una stagione di brutto tennis?
di RAPHAEL D’ABDON
Messi in naftalina i gironi eliminatori della disgraziata Coppa Davis e archiviati due 250 che non ricorderà nessuno all’infuori dei vincitori Zverev e Khachanov, siamo giunti al crepuscolo di una stagione tennistica grigia, che lascerà ai posteri i due match stellari di Wimbledon e Cincinnati tra Alcaraz e Djokovic e poco altro. A meno che…
A meno che qualche giocatore di vertice esca dal letargo nel quale è piombato e ci regali delle gradite sorprese. Perché i tornei in calendario da qui alle ATP Finals di Torino sono molti e piuttosto appetitosi per i tanti, troppi top player del tennis ancora a digiuno di vittorie significative.
Mercoledì è iniziato il 500 di Pechino con 8 top 10 in tabellone, al quale seguiranno due Master 1000 (Shangai, Parigi Bercy) e tre 500 (Tokyo, Vienna, Basilea). Inoltre, come visto con Zverev la settimana scorsa a Chengdu, c’è da aspettarsi di vedere big in campo anche nei 250 di Stoccolma e Anversa. I punti in palio sono moltissimi e teoricamente potrebbero esserci grandi scossoni sia nel ranking che nella entry list delle ATP Finals. I Big Three Djokovic, Alcaraz e Medvedev hanno già l’albergo prenotato a Torino, per cui è legittimo presumere che, laddove giocheranno, faranno passerella e non si danneranno l’anima per arrivare fino in fondo. Formalità anche per Sinner, il quarto nella Race, che con 700 punti di vantaggio sul quinto (Rublev) e 1300 sul nono (Fritz) ha già un piede e mezzo nel Pala Alpitour. Per non qualificarsi dovrebbe fare cilecca in tutti i tornei: nelle stagioni passate (e anche in questa) ha subito lunghe strisce di batoste inattese, ma un tracollo ad un passo dal traguardo non è al momento immaginabile.
Chi dovrà sputare pallini per assicurarsi un posto a tavola sono tre giocatori che finora hanno deluso in maniera eclatante: è verosimile pensare che Rune, Tsitsipas e Ruud si faranno in quattro per portare a casa uno o più tornei, riscattare una stagione orrenda e staccare il biglietto per Torino. E giocheranno con il coltello tra i denti anche de Minaur, Paul, Tiafoe e Khachanov, che sono distanziati nella Race, ma non matematicamente tagliati fuori dai giochi.
Sulla scia di queste premesse, noi spettatori possiamo solo sperare che questo ultimo stralcio di stagione ci faccia assistere al risveglio di uno o più giocatori e che queste resurrezioni ci facciano dimenticare nove mesi di noia mortale e di tennis di livello infimo. È chiedere troppo?
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