epa05202464 US Vice President Joe Biden (L) and Israeli Prime Minister Benjamin Netanyahu (R) shake hands as they arrive to deliver joint statements in the prime minister's office in Jerusalem, Israel, 09 March 2016. US Vice President Biden is in the region for his first talks in Israel and the Palestinian areas in six years. EPA/DEBBIE HILL / POOL
Gli israeliani potranno entrare in Usa senza bisogno del visto. L’amministrazione Biden infatti, ha deciso che dal 30 novembre Israele entrerà a far parte del Visa Waiver Program (VWP) degli Usa, il programma che consente l’ingresso in America senza visa. La notizia è una vittoria per il premier Benjamin Netanyahu, che a causa del suo governo di estrema destra e della sua discussa riforma della giustizia, da tempo aveva rapporti tesi col governo americano.
Se fin adesso gli israeliani erano costretti ad aspettare molti mesi per ottenere un visto, da ora in avanti invece dovranno solo compilare un modulo Esta (Electronic System for Travel Authorization) diversi giorni prima di intraprendere un viaggio turistico o d’affari negli Usa. Per utilizzare il programma ESTA, gli israeliani devono avere più di 18 anni e un passaporto biometrico valido per dieci anni. Altrimenti sono ancora costretti a richiedere i visti a Tel Aviv o Gerusalemme. Dopo anni di sforzi da parte di entrambi i governi, l’annuncio segna un passaggio importante nei legami bilaterali tra i due Paesi: la maggiore facilità di movimento infatti non riguarderà solo gli israeliani in America ma anche gli americani in Israele, Cisgiordania ecc.
Israele è il 41esimo Paese a entrare a far parte del programma (l’ultima era stata la Croazia nel 2021). Secondo il segretario alla sicurezza interna Alejandro Mayorkas, l’annuncio “rafforza ulteriormente i legami di sicurezza, economici e interpersonali tra gli Stati Uniti e Israele”. I palestinesi-americani – sia che vivono in Cisgiordania che negli Stati Uniti – avranno ora la possibilità di entrare in Israele senza visto, e potranno volare dentro e fuori dall’aeroporto Ben Gurion, riducendo le barriere. Già dal 20 luglio, Israele ha sperimentato un periodo pilota facilitando l’accesso per i palestinesi americani attraverso i suoi confini e la Cisgiordania occupata.
I palestinesi-americani e gli americani di origine araba e musulmana hanno affrontato per molto tempo discriminazioni da parte delle autorità israeliane durante i viaggi da e verso lo stato ebraico. Ai palestinesi è tendenzialmente vietato l’uso dell’aeroporto Ben Gurion e sono costretti a volare dentro e fuori dalla vicina Amman, prima di attraversare a piedi il valico di frontiera di Allenby tra la Cisgiordania e la Giordania. Tutte queste restrizioni sui palestinesi, compresa la profilazione razziale e i controlli di sicurezza intensivi sono sempre stati giustificati da Gerusalemme come parte dei suoi sforzi per contrastare il terrorismo. L’amministrazione Biden ha tuttavia messo che molte di queste restrizioni di viaggio sarebbero dovute essere allentate, almeno per coloro che hanno anche la cittadinanza statunitense, al fine di far cadere il visto obbligatorio.
Da decenni Israele cerca di entrare nel programma, ma solo lo scorso anno è riuscito a soddisfare un requisito chiave: avere un tasso di rifiuto della domanda di visto inferiore al tre percento. L’impresa è stata finalmente raggiunta dopo un’intensa campagna guidata dall’ex ambasciatore degli Stati Uniti in Israele Tom Nides e dall’ambasciata degli Stati Uniti a Gerusalemme e volta a informare i viaggiatori israeliani su come compilare correttamente i moduli di richiesta del visto.