Food

Alto Adige: masi storici e proposte gourmet

di Redazione -


ENOGASTRONOMIA – Alto Adige: masi storici e proposte gourmet

4di ALESSANDRA IANNELLO

L’Alto Adige è una delle mete turistiche europee più ambite. Qui antico e moderno convivono tra tradizione e innovazione. Questi due opposti si ritrovano nell’offerta gastronomica che coniuga i sapori della tradizione con quelli delle nuove proposte
Cosa ci fa una mandria di bufale che pascolano tranquille insieme ai loro vitellini nei prati intorno al maso Untermiegler a Soprabolzano nella regione altoatesina del Renon? Semplice, il latte per le mozzarelle del Caseificio Amò di Cardano. Le mozzarelle di bufala di Amò sono il frutto di un progetto di filiera che Enrico Signori e Denis Plazzer hanno portato avanti con Simon ed Elisabeth Döwa, giovanissimi proprietari del maso. Simon è austriaco, nazione dove c’è una grande cultura delle bufale. Così, quando di ritorno dall’Austria ha deciso con Elisabeth di rimettere in funzione in maso della famiglia di lei, i due hanno iniziato la loro avventura con cinque bufalotti. Circa un anno e mezzo fa l’incontro con Enrico e Danis ha dato vita alla collaborazione che, dopo diversi esperimenti, ha portato alla linea delle mozzarelle di bufala dei Amò. Oggi la mandria è composta da sette bufale e un toro e le mozzarelle possono essere acquistate, come tutti i formaggi di Amò, nei negozi Cardano e Bolzano. La carne degli annutoli, invece, è per il momento in fase di studio nelle cucine di alcuni chef della zona.

Non ha in carta la mozzarella di bufala ma il Löwengrube offre un’esperienza gastronomica unica. Si tratta della locanda più antica di Bolzano, se ne parla già in alcuni documenti del 1543, che il nuovo gestore Michael Meister sta portando nel nuovo Millennio mixando tradizione e innovazione e innaffiando il tutto con le oltre ottocento etichette custodite in cantina. Un altro ristorante storico altoatesino è l’Oste Scuro di Bressanone. Di proprietà della famiglia Mayr dal 1881, l’Oste Scuro era già locanda quando faceva parte della canonica del vescovo di Bressanone nel 13esimo secolo. Qui hanno mangiato il Dalai Lama, Papa Ratzinger e il chirurgo Christiaan Barnard ma anche i presidenti della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro e Carlo Azeglio Ciampi per citare solo i personaggi più moderni.
Risale invece alla fine del 1600, più precisamente al 10 aprile 1695, la nascita del maso Pretzhof. Fu proprio in quella data che Hanns Mayr, un forestiero proveniente dal Brennero acquistò da Christian Prez, a Prati in Val di Vizze, la proprietà Hochenhaus, oggi Pretzhof. Hanns Mayr era il capostipite della famiglia che ancora oggi, nove generazioni più tardi, gestisce il maso. Karl si occupa degli animali, bovini e suini, che alleva come in passato, seguendo i ritmi della natura per le pratiche e il tipo di alimentazione del bestiame. Nella macelleria del maso si producono le carni che Ulli, la moglie di Karl, cucina per il ristorante e gli insaccati secondo ricette antiche, tramandate da generazioni.
Continuando per masi storici va menzionato quello della famiglia Frick datato 1854.


Torna alle notizie in home