L’Emilia e l’omaggio a Verdi e Respighi
Emilia Romagna in gran spolvero per due festival musicali dedicati a due suoi illustri cittadini, a Bologna dal 24 settembre a Ottorino Respighi e a Parma e Busseto dal 16 a Giuseppe Verdi.
di RICCARDO LENZI
Rispettata la tradizione del Festival Verdi, la novità è che ogni anno Bologna farà da palcoscenico alla riscoperta dell’opera respighiana, ma anche a quella dei compositori a lui contemporanei, facendo riemergere il patrimonio musicale del primo Novecento italiano. A proposito di Respighi, Paolo Isotta sosteneva che è cosi mal conosciuto da essere equivocato nella maniera più pesante.
Definiva il compositore “Poeta doctus” per l’amore rivissuto per la musica antica, per la scelta dei testi e perché la sua maniera di reagire alla crisi del linguaggio musicale dopo Wagner era il ricorrere alla ricchezza dei “modi”, termine che, semplificando, indica l’ordinamento dei suoni, la differente disposizione degli intervalli musicali in qualsiasi tipo di scala che serva da fondamento a una composizione, indipendentemente dall’altezza che alcuni considerano assoluta dei suoni. Memore della rilevanza di Respighi, il Conservatorio “Giovan Battista Martini” di Bologna ha accolto l’invito di Musica Insieme, organizzatrice della manifestazione, «e nella serata inaugurale del festival», racconta Aurelio Zarrelli che ne è direttore, «sarà in evidenza la nostra orchestra sinfonica che accompagnerà tre pianisti, Mariangela Vacatello e due giovani studenti, Gianmarco Verdone e Giacomo Di Maria, diretti da Carlo Goldstein, per eseguire in prima assoluta una composizione su temi respighiani di Ferdinando Termini, selezionata tra i brani di giovani studenti di composizione». Il festival proseguirà poi fino al 3 ottobre, con un calendario composto da dodici appuntamenti, distribuiti nei principali luoghi d’arte e cultura della città, per ripercorrere la vita e le opere del compositore. Al Teatro Comunale di Bologna sarà infine affidata la serata conclusiva che si svolgerà all’Auditorium Manzoni con la celebre Trilogia romana (composta da “Le Fontane di Roma”, “I pini di Roma”, “Feste Romane”), che vedrà sul podio la direttrice musicale, Oksana Lyniv.
Per quanto riguarda invece il Festival dedicato a Verdi sono previsti oltre 200 appuntamenti, diffusi e multidisciplinari, in 30 giorni, più di 3000 artisti e 90 tra associazioni, compagnie e istituzioni coinvolte, come scrive la pubblicità, «per scoprire la musica di Verdi in modo originale, inclusivo, giocoso e sorprendente». Forse persino troppo: sono infatti previste iniziative come la “Verdi Street Parade”, la festa in musica che nella giornata inaugurale invaderà le strade di Parma dal Centro all’Oltretorrente con trampolieri e artisti circensi. E “A letto con Verdi”, lo spettacolo della Compagnia Animanera che «immergerà gli spettatori», si legge ancora in un depliant, «in un boudoir che oscilla tra sogno e realtà, autocoscienza e confusione, per accompagnarli in camera da letto, dove i personaggi e le fantasie del Maestro prendono vita come fantasmi, vittime dei loro stessi desideri». Iniziative che per sensibilità paiono parecchio lontane dal carattere del Summenzionato, schivo e riservato, per non dire burbero: quando a esempio il Comune di Milano, molti anni prima della sua morte, gli dedicò una statua nel ridotto del Teatro alla Scala, lui, insofferente alle cerimonie, si rifiutò di andare all’inaugurazione. Fece poi costruire quella che chiamò l’opera sua più bella, ovvero la Casa di Riposo per Musicisti in favore di suoi colleghi in difficoltà. All’ente lasciò tutti i redditi derivanti dai diritti d’autore delle sue opere, ma ne pretese l’inaugurazione solo dopo la sua morte, intollerante alla retorica e ai troppi onori. Per fortuna il festival sarà ravvivato dalla sua musica, con “Lombardi alla prima crociata”, “Trovatore” e “Falstaff” in tre nuovi allestimenti a Parma e Busseto. Pier Luigi Pizzi, Davide Livermore e Manuel Renga le prestigiose firme registiche, con sul podio rispettivamente Francesco Lanzillotta, Francesco Ivan Ciampa, Alessandro Palumbo. Mentre Omar Meir Wellber dirigerà il gala verdiano.
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