Migranti: dopo la Francia anche la Germania riapre i confini
Migranti: dopo la Francia anche la Germania riapre i confini.
di CLAUDIA MARI
Un passo avanti e poi uno indietro. La Germania fa esattamente come la Francia: dopo ver annunciato con una lettera “la temporanea sospensione dell’ammissione volontaria dei richiedenti asilo provenienti dall’Italia”, da Berlino è arrivato il dietrofront. Potremmo definirla una smentita, quindi, quella che è arrivata dalla ministra dell’Interno Nancy Faeser, che ha fatto intendere che il governo Scholz “era pronto a ricominciare ad accogliere volontariamente migranti dall’Italia” attraverso il meccanismo di solidarietà interrotto di recente, vista l’emergenziale situazione nell’isola di Lampedusa. Berlino annuncia di riattivare il meccanismo, anche se ciò nei fatti ancora non è accaduto: a farlo sapere un portavoce del ministero degli Interni tedesco, che spiega come i colloqui per riprendere l’accoglienza dei migranti “potrebbero riprendere in qualsiasi momento” ma allo stato attuale non sono in corso e la chiusura degli ingressi è ancora in vigore. Chiusure, controlli, sorveglianza, riunioni.
La paura derivata dalla grave emergenza nella gestione degli arrivi dei migranti a Lampedusa aveva fatto mettere le mani avanti qua e là in Europa. Il ministro francese Darmanin aveva annunciato di bloccare gli ingressi al confine con Ventimiglia, Berlino aveva seguito con lo stop del meccanismo di solidarietà e, anche l’Austria, aveva deciso di rafforzare i controlli al confine del Brennero. La “scusa” della Francia era stata quella di aver registrato “un aumento del 100% degli ingressi”, mentre quella della Germania riguardava direttamente l’Italia che “Non ha mostrato alcuna volontà di riprendersi persone attraverso la procedura di Dublino”. In ogni caso, entrambi i Paesi sono tornati indietro. Macron ha inneggiato a una “Solidarietà europea” nel momento in cui Tajani e l’omologo Darmanin si sentivano per stabilire un piano per lo stop alle partenze dal Nordafrica. Da Berlino la ministra Faeser nonostante le remore è tornata sui suoi passi: “è chiaro che adempiamo anche al nostro obbligo di solidarietà”.
Difatti, al centro della chiusura tedesca c’è proprio l’accordo di Dublino. Questo prevede, da regolamento, che siano i Paesi di primo approdo – come Grecia e Italia – a farsi carico dei migranti in arrivo dal Mediterraneo, registrando le richieste di asilo per i rifugiati e invece e procedere con i rimpatri per chi non ha diritto alla protezione. Procedure molto lunghe e altrettanto costose che rendono la vita difficile ai Paesi d’approdo che, infatti, avrebbero smesso di registrare i migranti. Una sorta di consuetudine che avrebbe non solo accorciato i tempi di gestione, ma anche facilitato la partenza dei migranti verso altri Paesi europei e quindi anche Germania, Francia, Belgio e Olanda. Sulla base di questa nuova consuetudine il governo tedesco aveva proposto di accogliere 3.500 persone con il meccanismo di solidarietà: ad ora sarebbero arrivati nel Paese circa 1.700 migranti con questa procedura. Ma i numeri di Lampedusa hanno fatto paura e Berlino ha messo le mani avanti, per poi ritirarle. Del resto, l’emergenza riguarda l’intera Europa.
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