Pichetto scommette sull’idrogeno: “E’ il futuro”
“Sull’idrogeno abbiamo investito oltre 3.5 miliardi per stimolare la produzione, l’autoproduzione e l’innovazione. C’è un futuro”. Così Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica dell’Italia, ritornando sulla manovra per questa risorsa. “Il futuro non è solo sulla produzione nazionale o in loco – ha aggiunto -, ma quando parliamo di pipeline o metanodotti per il trasporto del gas, il futuro è creare dei tubi dove passerà l’idrogeno”, precisando che il governo ha “una serie di contatti molto avanzati per accordi con Austria, Germania e Svizzera, proprio perché siamo il Paese che con questa sua centralità nel Mediterraneo può produrre idrogeno in aree quali il Nord-Africa utilizzando energia pulita per la produzione dell’idrogeno, da convogliare poi verso Nord”.
Un argomento che il Mase ha voluto anche al centro di una recente ricerca indipendente dell’Osservatorio delle Imprese dell’Università La Sapienza di Roma. “L’impiego di veicoli a idrogeno, laddove opportunamente supportato e sufficientemente diffuso – così il Gruppo di Lavoro – , potrebbe rappresentare una valida e sostenibile alternativa all’uso dei combustibili tradizionali verso una matura elettrificazione. E la sua integrazione è essenziale nelle tipologie di trasporto impossibili o difficili da elettrificare, come il trasporto ferroviario su linee secondarie. In Italia il 30% della rete ferroviaria (circa 5mila km) risulta non elettrificata e servita da treni alimentati a diesel. Quindi, l’idrogeno in queste tratte potrebbe contribuire alla transizione sostenibile del settore”.
Un’opportunità cui non è escluso il trasporto stradale pesante: 40 stazioni di rifornimento di idrogeno sono in fase di realizzazione grazie agli strumenti finanziari messi a disposizione dal Pnrr.
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