Attualità

Il virus macchia nera sulla frutta: “Agire a livello Ue”

di Angelo Vitale -


Ricompare in Italia, in una partita di frutta dall’estero, la Macchia nera, un virus sostanzialmente latitante nel nostro Paese da oltre 60 anni pur avendo portato in questi anni alla morte 40 milioni di piante nel bacino del Mediterraneo. E subito si ripropone – lo fa Cia – Agricoltori Italiani – il pressing per un piano di interventi che tuteli il Made in Italy e svolga un’efficace prevenzione nell’ambito dei protocolli di import dall’estero.

“Bisogna agire subito a livello Ue – dice Cia – per proteggere gli agrumi dalla diffusione di pericolose fitopatie, dopo l’epidemia del virus Tristeza che ha già duramente messo alla prova il settore in passato”. Il riferimento è alla scoperta, in una spedizione di arance provenienti dall’Egitto, della Macchia nera degli agrumi, la fitopatia che “potrebbe mettere in serio pericolo l’intero comparto nazionale, attualmente secondo produttore comunitario dopo la Spagna”. E al contempo viene segnalata forte preoccupazione anche per il Citrus greening, un’altra batteriosi che minaccia le frontiere.

E’ arrivato – questa la richiesta dell’associazione agricola – il tempo di agire in Europa con un’efficace strategia preventiva sui protocolli di importazione dai Paesi terzi: “Necessario l’immediato stop all’import per gli agrumi egiziani (in crescita del 21% rispetto all’anno precedente), finché questo Paese non ne garantisca la sicurezza fitosanitaria. A testimonianza della debolezza delle attuali disposizioni vigenti, sono stati, infatti, intercettati almeno 20 casi di prodotto contaminato proveniente in Ue dal Sudafrica. Occorre, quindi, mettere in campo le migliori competenze e adottare rigorose misure di controllo, implementando le misure di contenimento e potenziando i controlli sull’import degli agrumi extraeuropei, che sono al momento insufficienti”.


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