Ambiente

Maratona per il clima, Wwf: c’è il rischio collasso

di Angelo Vitale -


Se i tre mesi scorsi sono stati i più caldi della storia umana, bollente è pure già da settembre l’agenda internazionale sul clima: lo ricorda il Wwf. L’Africa Summit in Kenia ha guardato allo sviluppo delle rinnovabili. Il Global Stocktake synthesis report Onu di venerdì scorso chiede più ambizione “nell’abbattimento delle emissioni per limitare il riscaldamento globale a 1,5°C”. Il G20 chiuso in India ha incluso l’Unione Africana e l’impegno a triplicare la capacità di rinnovabili entro il 2030 ma senza un target preciso per il no al fossile prima della prossima Cop28.

Il 18 e 19 settembre l’SDGs Summit Onu revisionerà lo stato dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Il 20 settembre al Climate Ambition Summit il segretario generale Onu Guterres auspica “fatti concreti”, per accelerare una giusta transizione. All’orizzonte, ricorda il Wwf, pure la presidenza del G7 nel 2024.

Una maratona per il clima che si chiuderà a Dubai dal 30 novembre al 12 dicembre con la COP 28, per “azioni precise” per limitare il riscaldamento globale a 1,5°C.

Il Wwf chiede che si decida per l’eliminazione del fossile e dei suoi sussidi, una tabella di marcia per le ambizioni climatiche, uno schema delle risorse per le comunità vulnerabili, l’operatività del Fondo per le perdite della COP27, il superamento del gap finanziario mobilitando 100 miliardi di dollari all’anno da parte dei Paesi sviluppati.

“Un’agenda davvero intensa per tutti gli attori della transizione, ma in particolare per i Governi –commenta Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del Wwf Italia- Mentre l’Italia si prepara anche ad assumere la presidenza del G7 nel 2024, da parte dell’opinione pubblica e delle tante persone e comunità che stanno già soffrendo le conseguenze della crisi climatica o che sentono la minaccia incombere, sale forte la richiesta di smettere di perdere tempo e di stabilire e procedere con un’agenda concreta che veda contestualmente l’eliminazione dei combustibili fossili e la crescita esponenziale dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili. Continuare a rimbalzare le responsabilità, ripetere luoghi comuni o discutere ancora con i negazionisti è solo un modo per rinviare, e lo si è fatto per 30 anni”.

 


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