Il sondaggista Noto: “Meloni alla Merkel, ma attenta a destra. E Schlein si gioca tutto al 20%”
ANTONIO NOTO, AUTORE
“Se Meloni punta a diventare la nuova Merkel lascerà degli spazi a destra. Le europee per Giorgia, però, non sono il banco di prova. Non rischia come la Schlein. Se Elly non raggiunge il 20 per cento andrà a casa”. A dirlo il sondaggista Antonio Noto.
Fratelli d’Italia può raggiungere quota 33 per cento?
Non sarà facile, ma non è impossibile. Sia nel 2014 che nel 2019 abbiamo avuto un partito che ha superato in maniera significativa il 30 per cento.
Questo, però, comporta un indebolimento degli alleati?
Forza Italia dopo la morte di Berlusconi si dovrà riposizionare, trovare un nuovo leader. È possibile, quindi, che senza il fondatore valga meno. Se ciò non accade significa che la presenza di Silvio è stata ininfluente e tutti sappiamo che non è così a quelle latitudini. La Lega, invece, alle europee ha sempre avuto uno scatto d’orgoglio. Non si può escludere, quindi, che possa recuperare voti. Bisogna, comunque, ricordare che alle politiche vota il 65 per cento degli italiani, mentre alle europee difficilmente si supererà il 60 per cento.
Un rafforzamento in solitaria di FdI può avere ripercussioni sul governo e sulla stessa manovra?
Non credo! Anzi potrebbe rafforzare l’esecutivo di centrodestra. Per Meloni, d’altronde, il 30 per cento non è sinonimo. Non sarà sconfitta se non raggiungerà questa soglia. Ha, piuttosto, il dovere di consolidare quanto venuto fuori dalle politiche, non perdendo troppi voti.
Lo stesso non vale per Elly Schlein. Se non supererà il 20 per cento si dovrà dimettere?
Se il discorso Schlein-Meloni può valere a livello nazionale, diversa è la partita continentale. Detto ciò, questa competizione sarà fondamentale per quanto riguarda gli equilibri all’interno della coalizione progressista. Elly ha obiettivi politici. Dovrà superare, ad esempio, il valore di Letta. L’obiettivo del Nazareno è arrivare al 25 per cento. Un traguardo certamente difficile da raggiungere, considerando l’attuale stato di salute dei dem. Una cosa è certa, dal 20 al 25 per cento Schlein potrà tirare a campare. Se, invece, andrà al di sotto di questa soglia sarà impossibile giustificare un esecutivo che ha apportato grandi stravolgimenti rispetto a chi lo ha preceduto.
Cosa ne pensa, invece, del nuovo “centro” di Renzi?
La parola “centro” non vale più di Italia Viva. Matteo, scaltro dal punto di vista strategico, probabilmente ha creato questo nuovo soggetto per coalizzarsi con altre liste. In Europa, oggi, ci vai solo se raggiungi la soglia del 4 per cento.
Un traguardo possibile per uomini e donne della Leopolda?
I numeri attuali dicono di no. Alle europee, però, ci sono una serie di piccoli partiti che hanno tutto l’interesse ad unirsi. Non è da escludere, un esempio un’unica lista tra Forza Italia e il nuovo centro. Renzi, d’altronde, non è uno che fa le cose tanto per… Raggiungere il 4 per cento, considerando che mancano nove mesi, non è un obiettivo scontato neanche per gli azzurri. Ecco perché un’intesa può interessare a entrambe le parti coinvolte.
Matteo, intanto, vuole fare un opa su quello che era una volta il popolo di Silvio?
Renzi è sempre stato amato da Berlusconi, ma non dai suoi elettori. Lo deve, quindi, corteggiare se intende fargli cambiare idea. Fare una sola lista dei moderati, però, potrebbe aiutarlo e non poco in questa sfida. Una compagine unica del Ppe sarebbe vista con positività da determinati mondi.
Il giglio, però, negli ultimi tempi è stato più vicino a Macron che a Weber?
Renzi è stato più vicino a tutti. Non sarebbe un problema cambiare posizionamento.
Un’alleanza del genere, intanto, potrebbe generare nuovi spazi a destra di Meloni…
Il soggetto di destra si può generare sempre. Se ci sono dei partiti a sinistra del Pd, lo stesso può accadere anche dall’altra parte dello schieramento. La scommessa della Meloni, poi, facilita la nascita di un partito vicino alle posizioni di Vannacci. Tutti sanno che il suo scopo è creare un partito conservatore di stampo conservatore. Questo, in teoria, è più forte, ma lascia certamente scoperto un campo che dovrà essere occupato da qualcuno.
Quanto varrà?
È tutto da verificare.
La nuova destra potrà generarsi anche con una Meloni al 33 per cento?
Se cresce Meloni vuol dire che prende un elettorato moderato che guarda molto ai contenuti, al progetto e a cui poco interessa se sei di destra o sinistra. Se Giorgia ha raggiunto certe soglie è perché non è più stata identificata come la leader di parte. La sua forza certamente non è il suo posizionamento politico, piuttosto le sue idee. È chiaro che per governare la leader di FdI deve fare compromessi e abbandonare posizioni scomode. Per governare a lungo occorre, piuttosto, un partito conservatore di stampo europeo, un procedimento già in corso in Europa.
Torna alle notizie in home