Ambiente

Rinnovabili e materie prime, Ue for Africa

di Angelo Vitale -


Rinnovabili, materie prime: l’Ue in campo per l’Africa. In Italia il Piano Mattei cui punta il governo Meloni e per il quale tutti si attendono quanto prima la definizione di perimetro, raggio d’azione e ambiti d’intervento. In Europa, una manovra per l’Africa forte di un programma di investimenti sviluppato anche per contrastare la crescente influenza economica della Cina nel continente africano.

“Sono qui non solo per ascoltarvi – ha detto a Nairobi la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, a Nairobi per l’Africa Climate Summit, la prima conferenza sul clima del continente alla ricerca di un modello africano di adattamento al climate change, tra investimenti dei Paesi esteri e la possibilità di decolonizzare il settore energetico locale – ma anche con l’offerta dell’Europa per essere vostra alleata alla Cop28 e lavorare insieme. Perché, pur diversi i nostri due continenti, condividiamo gli stessi interessi nell’azione per il clima, che è parte della soluzione”.

In Kenia, mission della von der Leyen, rilanciare il progetto europeo Global Gateway.
“Con il vostro enorme potenziale per l’energia rinnovabile e l’idrogeno pulito, le vostre materie prime, la vostra incredibile natura e biodiversità e la vostra giovane forza lavoro – ha aggiunto rivolta ai leader dei Paesi africani – siete parte della soluzione, potete contribuire a ripulire il sistema energetico globale e le catene di approvvigionamento, creando posti di lavoro e opportunità economiche. Una partnership vantaggiosa per tutti, con benefici per l’Africa, per l’Europa e per il mondo”.

“Ad esempio – ha precisato -, i benefici derivanti dall’espansione del settore energetico pulito in Africa sarebbero enormi. Accelerando la transizione verso l’energia solare ed eolica, i posti di lavoro nel settore energetico in Africa potrebbero raddoppiare entro il 2030. E l’Africa potrebbe produrre abbastanza energia pulita non solo per alimentare il continente, ma anche per esportarla all’estero”.

L’azione per il clima, insomma, come uno dei principali motori della crescita dell’Africa. Per questo, la necessità di massicci investimenti. “L’Europa vuole essere vostro partner nel colmare questo gap – ha affermato la presidente -. Ecco perché metà del nostro piano di investimenti Global Gateway da 300 miliardi di euro, è rivolto al continente africano, per sostenere investimenti come le centrali idroelettriche nella Repubblica Democratica del Congo, Burundi, Ruanda e Tanzania. O l’iniziativa da 1 miliardo di euro sull’adattamento climatico e la resilienza in Africa, che abbiamo annunciato alla Cop27”.

Un programma che, nelle dichiarate intenzioni, lavora “alla pari”, circa gli investimenti: “Non siamo interessati solo ad estrarre risorse. Vogliamo collaborare con voi per creare catene di valore locali sulle rinnovabili, vogliamo condividere con voi la tecnologia europea, vogliamo investire nelle competenze dei lavoratori locali. Perché più forti siete come fornitori, più l’Europa diversificherà le catene di approvvigionamento verso l’Africa e più ridurremo i rischi per le nostre economie”.

Africa motore per l’energia: “superpotenza per le rinnovabili”, per il segretario generale Onu, Antonio Guterres. Un esempio, la Namibia, che – dice la von der Leyen – “sta costruendo una nuova industria dell’idrogeno e una catena del valore delle materie prime, con l’Europa”. Ma anche un nuovo partenariato tra il Kenya e l’Ue, per sviluppare l’economia dell’idrogeno verde. Alla firma, non a caso presente per l’Italia, il sottosegretario all’Ambiente Claudio Barbaro.


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