Superbonus, tra Giorgetti e Conte è la guerra della gastrite
GIANCARLO GIORGETTI E GIUSEPPE CONTE GIUSEPPE CONTE
Giorgetti, Conte e la gastrite da Superbonus. L’estate non è ancora finita ma lo scontro politico si consuma, a Cernobbio, tra un Maalox e una tisana. Il ministro all’Economia e alle Finanze non vuol nemmeno sentir nominare il bonus edilizio mentre l’ex presidente del consiglio non vuole ascoltare le critiche che arrivano dal centrodestra. Il Superbonus fa venire il mal di pancia. E l’unica cosa, oggi, che pare accomunare Giorgetti e Conte è la necessità di assumere anti-spasminici.
Ha cominciato il titolare del dicastero di via XX Settembre. Che, alla platea del Forum Ambrosetti, ha confidato la diagnosi dei suoi turbamenti politici: “Pensate al superbonus e capirete perché ogni giorno, a pensarci, mi viene mal di pancia, non solo per gli effetti negativi sui conti pubblici ma perché ingessa la politica economica, lasciando margini esigui ad altri interventi”. Altro che placebo, per Giorgetti: “C’è l’effetto pernicioso, distorsivo, il cosiddetto spiazzamento, che ha sulla realizzazione degli interventi previsti dal Pnrr ovvero sul rafforzamento strutturale della capacità produttiva”. Il ministro, perciò, annuncia una manovra in bianco: “Faremo una legge di bilancio prudente che tenga conto delle regole di finanza pubblico, a proposito di Superbonus e dei cento miliardi – ha poi aggiunto Giancarlo Giorgetti -, questo governo ne ha pagati venti e altri ottanta sono da pagare. Ma tutti hanno mangiato e poi si sono alzati dal tavolo”. Verrebbe da dire, come quegli italiani in Albania a cui Giorgia Meloni ha dovuto pagare il conto al ristorante. Insomma, una sciabolata acida che solo chi soffre di fortissimi dolori alla pancia al solo evocare la parola Superbonus, può riservare agli avversari politici.
Ma, in quanto ad acidità di stomaco, non scherza nemmeno Giuseppe Conte. Che rivendica per sé e per il M5s il “diritto” a ingurgitare Maalox come se non ci fosse un domani. Il leader del Movimento 5 Stelle, quando è arrivato il suo turno di parlare al Forum Ambrosetti, non ha nascosto le sue, di coliche, di fronte alle affermazioni degli esponenti del governo guidato da Giorgia Meloni. “Ecco i numeri del disastro prodotto dall’incapacità dell’esecutivo. Dopo quasi un anno aumenta la benzina, aumenta la disoccupazione, aumenta il costo dei mutui, il carovita morde e cala il Pil. Gli sbarchi di migranti – che dicevano di voler fermare – sono più che raddoppiati. E il governo che fa? Non ricordiamo una misura concreta a favore degli italiani, delle imprese, dell’occupazione. E allora meglio gettare fango sul passato e sul Superbonus, così magari qualche cittadino in buona fede ci casca”. La diagnosi sulla misura di sostegno ai lavori dell’edilizia è, secondo l’ex premier, completamente sballata: “Il Superbonus è una misura che, dati alla mano, ha creato 1 milione di posti di lavoro, un rientro di gettito fiscale per le casse dello Stato e un impatto sulla crescita del Pil che ha fatto scendere il debito pubblico di 10 punti in due anni. Dire che è solo un costo sulle spalle dei cittadini è una menzogna e fa capire quanto il governo Meloni sia del tutto impreparato ad affrontare il tema degli investimenti”. Da Giuseppe Conte, un affondo non meno acido di quello di Giorgetti: “Seguono le vecchie e superate logiche dei tagli e dell’austerità. Ma senza investimenti un’economia e un Paese muoiono. Non c’è futuro. Oggi lo chiamano buco ma dall’opposizione Fratelli d’Italia chiedeva di estendere e prorogare il Superbonus. La Lega nel 2022 sottolineava che il Superbonus ‘ha creato lavoro per imprese, artigiani e operai e valore per le famiglie’. Oggi scopriamo che gli stessi ministri di governo e le stesse forze politiche che lo difendevano a gran voce hanno il mal di pancia solo a parlare di Superbonus”. Pertanto, spiega il capo dei pentastellati, se c’è qualcuno che ha il diritto a dolersi, se c’è qualcuno che a ragion veduta più lamentare lancinanti fitte allo stomaco, quelli solo loro: “Non fatevi fregare da queste tattiche da vecchia politica. Il mal di pancia qui lo abbiamo noi. Grazie a quel rilancio dell’edilizia – che era in ginocchio dopo l’esplosione della pandemia – abbiamo rialzato il Paese e l’Italia era tornata a correre. Ora questi incapaci stanno facendo a pezzi quella crescita, lasciando indietro le famiglie in difficoltà, il ceto medio, i lavoratori”.
Tra i due litiganti, il terzo attacca. E invita il primo, cioè Giorgetti, a curarsi rivolgendosi a una farmacia. Il Partito democratico, con i capigruppo in commissione Ambiente e Bilancio alla Camera, Marco Simiani e Ubaldo Pagani, fa un assist a Conte e al M5s attaccando il ministro: “Sarebbe da chiedersi se quell’Enrico Zanetti, che da consigliere economico di Giancarlo Giorgetti non perde occasione di demonizzare il Superbonus, sia lo stesso che ha elaborato il recente studio della Fondazione Commercialisti italiani dove viene certificato che il 110 per cento, generando un incremento di Pil superiore a 90 miliardo di euro a fronte di 60 miliardi di spesa pubblica, abbia avuto un impatto positivo sulle finanze dello Stato. Se abbiamo sbagliato chiediamo scusa, in ogni caso consigliamo al Ministro dell’Economia di cercarsi come collaboratore anche un buon farmacista per il suo mal di pancia”.
Giorgetti, Conte e il Superbonus. La guerra della gastrite non finisce mai.
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