Ambiente

Idrobase Spagna al via: cresce il network del tech dell’acqua

di Angelo Vitale -


Idrobase Spagna nasce con la firma dell’accordo avvenuta a Borgoricco nell’ “headquarter” dell’azienda padovana, leader nelle tecnologie dell’acqua in pressione e nelle soluzioni per respirare aria sana: in questo modo, il gruppo italiano gestirà direttamente la distribuzione dei propri prodotti sul mercato iberico, grazie ad un accordo con la spagnola Zarzuela Filtracion Industrial.

Idrobase Spagna si affianca così alle già operanti Idrobase France, Idrobase Korea e Idrobase Ningbo in Cina, nell’attesa dell’annunciata nascita di Idrobase America e Idrobase Japan.

Idrobase Spagna sarà presente, con Idrobase France, alla fiera Pollutec, in programma ad ottobre nella francese Lione e successivamente al salone Ecomondo, in novembre a Rimini.

“In questo modo – precisa Bruno Ferrarese, copresidente di Idrobase Group – continua il nostro rafforzamento sui mercati internazionali, divenuti particolarmente instabili nel dopo Covid, ad iniziare dalla Cina ed in attesa di una soluzione alla guerra fra Russia ed Ucraina. Siamo una caravella in un mare agitato, ma guardiamo oltre con scelte strategiche, indirizzate ad incrementare l’ultradecennale presenza sui mercati orientali, sviluppando al contempo quelli europei ed americani”.

Al crescente network Idrobase nel mondo sarà dedicato un evento, già previsto nella sede centrale a Borgoricco dopo l’estate.

In Spagna il settore agricolo è il principale utilizzatore di acqua (72% del totale), specialmente l’agricoltura irrigua (che occupa il 18% del totale delle aree coltivate).

Nel corso del tempo, la gestione delle risorse idriche in Spagna ha visto numerosi interventi statali. La Legge sull’Acqua, del 1879, ha regolamentato gli usi privati di acqua sia a livello individuale sia attraverso «associazioni di utilizzatori di acqua»
(Water Users’ Associations – WUAs) che hanno assunto un ruolo rilevante nelle politiche idriche spagnole. Questa legge ha portato alla creazione di licenze amministrative per l’uso dell’acqua (i.e. concessioni) ed ha sancito che le risorse idriche
sono un bene demaniale sotto il controllo dello stato.

Le «Agenzie Idriche» sono state create negli anni ’20 per dare operatività agli indirizzi legislativi sulle acque (per lo più costruendo le infrastrutture di distribuzione (invasi e canali).

Il Regime Democratico ha poi rinnovato gli enti del settore idrico con la Legge sull’Acqua del 1985, la quale ha rinforzato la natura pubblica delle risorse idriche e innalzato le priorità relative alla protezione della qualità dell’acqua e della salute degli ecosistemi. Inoltre, questa legge ha portato alla creazione dei primi Piani di Bacino Idrologico Fluviale (RBMP), che si sono battuti per regolamentare le concessioni sui prelievi, e regolare le forniture idriche secondo una gerarchia tra le varie utenze (con un margine di errore sotto il 10% per l’irrigazione e sotto lo 0.2% per gli usi civili).


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