Attualità

Che fine faremo. Cernobbio fra Intelligenza Artificiale e futuro

di Francesca Chaouqui -


Si rinnova l’appuntamento annuale con il Forum Ambrosetti che riunisce sul Lago di Como, a Cernobbio, i maggiori esponenti del mondo politico, economico e imprenditoriale a livello internazionale, per discutere sulle sfide globali del futuro. In apertura di kermesse, dopo l’opening speech di Valerio De Molli, Managing Partner e Ceo diThe European House – Ambrosetti, è intervenuto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, che in collegamento video con Cernobbio ha ringraziato il nostro paese per il sostegno ricevuto. “La nostra collaborazione con l’Italia è fondamentale ogni giorno e non abbiamo mai avuto dubbi rispetto alla forza delle decisioni dell’Italia nei nostri confronti rispetto al supporto per l’Ucraina – ha affermato il presidente ucraino – Vogliamo ringraziare l’Italia per il sostegno politico che ci ha dato. Sono certo che questo sia il momento delle decisioni forti per la nostra sicurezza e per l’Europa”.

Zelenksy in collegamento a Cernobbio: “Senza i territori occupati non può esserci la pace”

Al centro del discorso di Zelensky, insieme alla gratitudine per gli alleati europei, Prigozhin e la Crimea. “Se è vero che Putin ha ucciso Prigozhin – stiamo ancora aspettando conferma di questo – ci sta ulteriormente mostrando e rivelando la sua debolezza. La promessa di certe garanzie a Prigozhin e poi la sua uccisione significa quanto deboli siano le parole di Putin. È praticamente impossibile andare a negoziare con lui, date queste premesse, perché non riesce a mantenere le sue stesse parole e promesse”. Queste le parole del presidente ucraino che è sicuro di non potersi “fidare di Putin” e “che la sua parola non vale nulla. Aveva paura di Prigozhin e quindi lo ha gestito come abbiamo visto”.
Il leader ucraino ha parlato anche delle prospettive di pace, per ora ancora molto lontane. “Senza la Crimea, senza il Donbass e i territori occupati non ci potrà essere una pace sostenibile in Ucraina e quindi nemmeno nell’area europea. L’Ucraina essendo una nazione civilizzata non riconosce la parte di Crimea che appartiene alla federazione russa, altri Paesi non riconoscono questo e quindi la situazione non è sostenibile e ci sarà un caos permanente, è questo che cerca la Russia. Questo può essere risolto in modo diplomatico o militare. Le truppe russe dovrebbero lasciare la penisola senza ulteriori pressioni, consentirebbe di risparmiare vite”. La Crimea, ha ricordato, “era una penisola attrattiva per i turisti e ora è diventata un territorio occupato e militarizzato”.

Zelensky ha confermato che l’Ucraina sta ripristinando il traffico navale sul Mar Nero e che “c’è stato un coinvolgimento dei vari Paesi dopo il blocco delle navi, ma siamo riusciti a caricarle affinché possano attraversarlo. Sono piccoli passi che ci rivelano grandi verità rispetto all’importanza delle decisioni politiche e di business”.
L’agenda del Forum si concentra sulle sfide globali del presente: crescita economica, tecnologia, Intelligenza artificiale, lotta contro “l’inverno demografico”.

Mattarella, messaggio a Cernobbio:”UE fattore di stabilità”

A sottolineare l’importanza della kermesse nel tracciare l’agenza politica italiana e internazionale è stato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che nel suo messaggio ha fatto richiamo all’Unione Europea e alla sua coesione di intenti e obiettivi. “L’Europa è il quadro entro il quale si costruisce il nostro avvenire, con le lacune che accompagnano il processo di integrazione europea, fattore che trasforma e plasma anche il nostro modello sociale. Pace e sicurezza, così come crescita e benessere dei popoli, passano attraverso la capacità dell’Unione europea di rappresentare un fattore di stabilità e attrazione per chi crede nei valori della libertà, dell’indipendenza, della democrazia”.
Il tradizionale Forum, continua il capo dello Stato, “chiamando responsabili politici, operatori economici e finanziari, intellettuali e dirigenti di forze sociali a un confronto su scala sovranazionale, costituisce un’interessante occasione di riflessione sugli scenari posti davanti a noi e sulle linee di azione utili a far avanzare l’intera Unione europea, condizione primaria di sostenibilità per i Paesi membri. Le sfide di fronte alle quali ci troviamo sono sempre più complesse”.
Tra queste, la più importante è quella della denatalità. “Se proiettiamo in avanti i livelli di fertilità di una donna, scesi del 65% in 50 anni, e mettiamo assieme l’anagrafica dell’invecchiamento dell’Istat scopriamo che l’ultimo figlio italiano nascerà nel 2225”, ha detto De Molli durante il suo intervento introduttivo. “È una provocazione ma dà il senso dell’urgenza delle decisioni da prendere, anche impopolari”.
Nella prima giornata all’hub di Villa d’Este si è parlato anche di Intelligenza Artificiale attraverso uno studio realizzato con Microsoft, dal quale emerge che la produttività del Sistema-Italia potrà aumentare fino al 18% grazie all’adozione dell’intelligenza artificiale generativa, tecnologia dalla portata rivoluzionaria che, nel nostro Paese, può generare, a parità di ore lavorate, fino a 312 miliardi di euro di valore aggiunto annuo, pari al 18% del Pil italiano.


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