Cronaca

Come la Fenice anche il Drago Vaia risorgerà

di Gianluca Pascutti -


Dopo la Venere degli stracci di Pistoletto un’altra popolarissima opera d’arte è stata bruciata. Questa volta la vile mano di qualche mentecatto ha dato alle fiamme il Drago di Vaia, completamente distrutto nonostante l’immediato intervento dei pompieri. L’opera era stata realizzata da Marco Martalar di Lavarone a memoria della devastante tempesta Vaia del 2018. Il Drago venne realizzato con gli schianti della tempesta, circa 3000 viti e 2000 arbusti. L’opera dopo mesi di lavoro si presentava nella sua maestosità con sei metri di altezza e sette di lunghezza, risultando il drago in legno più grande del mondo. Il presidente del Veneto Luca Zaia appresa la notizia ha immediatamente pubblicato sul suo profilo facebook tutto il suo sdegno: “Quanto miserabile dev’essere chi distrugge un’opera-simbolo com’era questo Drago, realizzato a Lavarone con gli schianti della tempesta Vaia dall’artista di Roana Marco Martalar scultore. A chi l’ha distrutto dico solo una cosa: vergognati”. Immediata anche la reazione del sindaco di Lavarone Isacco Corradi che sempre su facebook scrive: “Cosa avrai fatto di tanto male? Il drago non è mio è da subito stato di tutti, della comunità di Lavarone, dell’Alpe Cimbra e di tutte le persone che lo hanno amato in questi anni. Sei stato presenza scomoda ingombrante ma non può essere diversamente per un drago, ho solo una speranza che quello che è successo sia stato un errore per quanto stupido e non un atto voluto. Il risultato non cambia ma moralmente mi sentirei più tranquillo nel sapere che non vi sono persone che girano a Lavarone capaci di far sparire una cosa così bella. Saremo più forti della stupidità e non ci faremo prendere da rabbia, rancore”. Lo stesso sindaco a poche ore dal rogo ha lanciato una raccolta fondi su Gofundme, per ricostruire al più presto la scultura del Drago Vaia. Con il motto “Il Drago Vaia DEVE rinascere” è partita la gara di solidarietà, in poche ore sono stati raccolti circa 15 mila euro. Tutti si augurano che, come per la Venere degli stracci, venga presto rintracciato il responsabile e gli vengano addebitate tutte le spese per la ricostruzione dell’opera.


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