Creatività contro il disagio: la riscossa dei mancini
Creatività contro il disagio: la riscossa dei mancini: oggi la giornata mondiale
di ANGELA ARENA
Sin dalla seconda metà del secolo scorso, la giornata odierna, ovvero quella del 13 agosto,
è tradizionalmente dedicata a tutti coloro che nella propria quotidianità utilizzano
prevalentemente la mano e la parte sinistra del proprio corpo e che rappresentano il 10%
della popolazione mondiale in prevalenza maschile: in Italia i mancini sono circa il 4 per
cento della popolazione.
Questi eventi hanno contribuito in modo significativo alla divulgazione e alla
consapevolezza generale delle difficoltà che i mancini sperimentano nella vita di tutti i
giorni in un mondo progettato prevalentemente per i destrimani.
Molte sono infatti, le industrie che attualmente fabbricano prodotti pensati esclusivamente
per coloro che utilizzano abitualmente la mano sinistra, in considerazione delle esigenze
di una minoranza che, benchè lotti di tanto in tanto con forbici e utensili destrorsi, oggi ha
molto da festeggiare, sebbene ci sia ancora una lunga strada da percorrere.
Creata nel 1976 da Dean R. Campbell ed istituita nel 1992 dal Left Handers Club, nel
Regno Unito, la ‘giornata internazionale dei mancini’ nacque allo scopo di eliminare le
discriminazioni che in passato hanno ingiustamente colpito chi avesse questa rara
caratteristica.
Non a caso la data scelta per la celebrazione dell’evento coincide con il compleanno di uno
tra i più autorevoli scienziati ed artisti italiani, noto per la sua abilità nel disegno con la
mano sinistra, nonstante le avversità dei suoi tempi: Leonardo da Vinci.
La scelta, infatti, è chiaramente un omaggio al suo genio ed alle sue straordinarie capacità,
ma anche un occasione per sottolineare l’impronta significativa che nel corso della storia
umana, molti celebri mancini hanno lasciato in vari campi, sebbene osteggiati da una
società e da una cultura che ignorandone le esigenze, è sempre stata progettata
principalmente per destrimani e come vedremo, in passato si è anche macchiata di atti
deprecabili contro questa categoria di soggetti basandosi esclusivamente su una
caratteristica fisica.
Sin dall’antichità infatti, appartenere a questa rarità significava avere delle diversità, delle
difformità, ovvero, una sorta di malattia da estirpare con la forza, basta guardare
all’etimologia del termine per cogliere l’accezione negativa e dispregiativa che lo
connotava: mancino in latino “mancus” significava appunto “mutilato”, “storpio”.
La stessa parola italiana ‘mancino’ contiene in se un elemento pregiudiziale, essendo
spesso sinonimo di minaccioso, sinistro, sfavorevole, come anche nella lingua francese,
‘gauche’ può significare ‘sinistro’ o ‘goffo’, mentre in inglese la parola ‘sinistra’ deriva dalla
parola anglosassone ‘lyft’, che significa ‘debole’, laddove destro significa invece ‘avere
ragione’, ‘essere abile’.
Ed è proprio in Gran Bretagna che in epoca medievale, la mano sinistra era considerata
la ‘mano del diavolo’, quella degli invertiti, tanto da venire considerata l’appendice
dell’eresia e dell’apostasia: i mancini erano associati al diavolo e spesso accusati del
crimine di stregoneria, nel senso che sarebbero stati bruciati sul rogo.
Antiche credenze popolari che, tuttavia, appartengono ad un passato non troppo lontano,
se si pensa che in molte parti del mondo, come ad esempio in India, Pakistan, Bangladesh,
Indonesia, Nepal e Medio Oriente, la mano sinistra è considerata impura o scortese da
usare.
Nei Paesi occidentali, come anche in Italia, fino alla prima metà del secolo scorso i bambini
mancini negli istituti scolastici, venivano costretti a scrivere con la mano destra a suon di
modi poco ortodossi: era usanza tenere loro legata la mano sinistra, anche con punizioni
corporali, per costringerli ad usare la mano destra, la mano ‘giusta’.
Senza dubbio, tali assurde convinzioni derivavano da fantomatici studi scentifici
realizzati nei primi del ‘900, allorquando il mancinismo fu addirittura abbinato alla
demenza e alla dislessia.
Bisognerà attendere gli anni ’60 e ’70 del secolo scorso per porre fine a questi pregiudizi e
imposizioni privi di qualsivoglia fondamento scientifico ed altresì, per arrivare a
considerare il fenomeno come una caratteristica individuale e non come una diversità
penalizzante.
Col passare del tempo, infatti, c’è stata una vera e propria rivalutazione a livello
internazionale del mancinismo, dovuta principalmente alla sorprendente circostanza che
molti personaggi di successo, del passato e del presente, erano e sono mancini.
Molti scienziati incuriositi dal fenomeno cominciarono a studiarlo, infatti, sebbene il primo
studio sul tema sia da attribuire al neuroscienziato americano Michael Gazzaniga,
numerose sono le tesi scientifiche che confermano ed avvalorano come le persone mancine
possiedano un quoziente intellettivo molto elevato: uno studio della St.
Lawrence University di New York ha dimostrato che ‘tra tutte le persone al mondo che hanno un quoziente intellettivo superiore a 140, cioè i super intelligenti, ci sono più mancini di quanto ci si aspetterebbe’ e ciò si spiega la circostanza che hanno un’intelligenza più fluida e una vera e propria attitudine a risolvere i problemi.
Che i mancini siano più dotati dal punto di vista creativo ed intellettivo lo confermerebbe
inoltre, una ricerca pubblicata sull’ ‘American Journal of Psychology’ secondo cui i mancini
messi di fronte ai problemi elaborerebbero soluzioni fuori dagli schemi grazie ad un
maggior uso dell’emisfero destro del cervello, poichè sviluppano ‘al massimo’ le capacità
visuo-spaziali.
Ed invero, uno studio australiano pubblicato nel 2006 ha indicato come i mancini tendano
a stabilire connessioni più veloci tra l’emisfero sinistro e l’emisfero destro del cervello e
come siffatto aumento della connettività influenzi positivamente il pensiero, consentendo
a queste persone di elaborare informazioni più rapidamente rispetto ai loro omologhi
destrimani.
Un’altra indagine scentifica in materia, condotta dai ricercatori delle Università Lafayette
e Johns Hopkins, sempre nel 2006, ha poi stabilito che le persone mancine con istruzione
universitaria guadagnano dal 10% al 15% in più della loro controparte destrorsa; da una
ricerca effettuata presso l’Università di Toledo, nell’Ohio, Usa, è, altresì emerso che i
mancini posseggano una memoria episodica, quella cioè che trasforma eventi della vita
quotidiana in ricordi a lungo temine, ovvero una memoria più sviluppata.
Questi studi darebbero quindi una valida spiegazione alla folta schiera di illustri
personaggi mancini che dall’antichità ai giorni nostri hanno e stanno attualmente
segnando la storia del nostro pianeta nei più disparati settori tra cui: Leonardo Da Vinci,
Michelangelo Buonarroti, Napoleone Bonaparte, Giovanna D’Arco, Carlo Magno,
Alessandro Magno, Giulio Cesare, Vincent Van Gogh, Albert Einstein, Winston Churchill,
Bill Clinton, David Cameron, Marilyn Monroe, Steve Jobs, Bill Gates, Barack Obama, Kurt
Kobain, Neil Armstrong, Jimi Hendrix, Charlie Chaplin, David Bowie, George H.W.
Bush, Fidel Castro, Maradona, il creatore dei Simpsons Matt Groening (ecco perché Bart
Simpson scrive con la mano sinistra) e molti altri celebri personaggi ancora.
Il 13 agosto è quindi non solo una giornata di riscossa per i mancini di tutto il mondo, ma
un momento per riflettere su una particolarità e sulle sue implicazioni legate alla vita
quotidiana di quello che non è un difetto da correggere, ma, semmai una marcia in più.
La giornata odierna deve soprattutto far riflettere e sensibilizzarci sul ruolo che riveste la
cultura nell’abbattimento di pregiudizi e assurde credenze popolari che hanno portato a
commettere errori madornali provocando danni alle persone solo perchè ritenute diverse.
Torna alle notizie in home