Francesca Alotta: “Cantavo Non amarmi, ma oggi cerco l’amore”
Intervista a Francesca Alotta
di SACHA LUNATICI
Cantante di origini siciliane, di strada ne ha fatta Francesca Alotta da quando, agli inizi degli anni Novanta, con Aleandro Baldi ha incantato le platee del Festival di Sanremo con Non amarmi, brano entrato nella storia della musica italiana. Da allora, tanta musica (Fragilità, Un anno di noi, Diversa), televisione (Music Farm, Ora o mai più, Tale e quale show) e una nuova passione, il teatro (2 Pezzi da Novanta 2).
Francesca, a quale progetto ti stai dedicando attualmente?
A metà settembre uscirà il mio nuovo singolo, scritto da me, Avanti a pugni chiusi, corredato da un videoclip a cui tengo molto. Questa canzone è un inno alla vita e alla gioia, dedicato a tutte quelle persone che hanno avuto la forza di reagire nella vita o a chi deve trovare una spinta per farlo. Sono convinta che la musica debba dare voce a chi purtroppo spesso non ce l’ha.
Nel videoclip hai voluto fortemente al tuo fianco Ivan Cottini, il ballerino che da anni lotta contro la sclerosi multipla…
Siamo amici e lo considero un po’ la mia guida: rappresenta l’essenza della forza e della capacità di essere gioiosi e coraggiosi anche di fronte alle sfide che la vita ci chiama ad affrontare. Non ho avuto nessun dubbio, doveva esserci e lui ha accettato con entusiasmo.
Quale messaggio ti piacerebbe lanciare con questo brano?
Non bisogna mollare mai: essere sempre positivi perché comunque nei momenti difficili ci sono degli insegnamenti che possono darci una chiave di svolta.
Nel brano canti “Vivi ogni attimo”: c’è stato un momento preciso nella tua vita in cui hai avuto questa consapevolezza?
Assolutamente. Nel 2020, dopo che il mio ginecologo non aveva capito di cosa si trattasse, mi è stato diagnosticato un tumore all’utero che era già molto esteso: sono stata operata d’urgenza e ho fatto la radioterapia. La frase “speriamo di essere in tempo” è stata come una scintilla per me. Da quel momento mi sono resa conto di quanto fosse prezioso ogni attimo e che non andava sprecato neanche un momento. Ho cominciato a circondarmi solo di persone che mi vogliono bene: su tutte, tre mie ammiratrici che conoscendo la mia situazione durante il lockdown si sono traferite da me e mi hanno tenuto compagnia per cinque mesi. Ora sono come sorelle: posso proprio dire che mi hanno salvato la vita. Fortunatamente, anche se con queste malattie non bisogna abbassare mai la guardia, oggi sto bene.
Quali sono le tre tappe del tuo lunghissimo percorso professionale che reputi più significative?
La prima sicuramente è quando vinsi il Cantagiro nel 1991 con Chiamata urgente. La seconda tappa racchiude le mie due partecipazioni al Festival di Sanremo: nel 1992, quando insieme ad Aleandro Baldi abbiamo trionfato nella sezione “Novità” con Non amarmi, e poi l’anno successivo, quando ho partecipato in gara tra i big con Un anno di noi. Un altro momento fondamentale nella mia carriera è stato Tale e quale show, una sorta di rinascita per me.
Non amarmi ebbe un successo clamoroso…
E pensare che molti dei nostri discografici, tranne Mario Ragni che era il direttore artistico della Ricordi, non ci credevano: pensavano fosse una storia d’amore poco credibile quella che cantavamo. La nostra fu una partecipazione ‘last minute’, addirittura abbiamo comprato i vestiti lì a Sanremo perché l’abbiamo saputo all’ultimo che partecipavamo. Fortunatamente però si sbagliavano: Non amarmi, oltre a vincere, fu il singolo più venduto in Italia nel 1992. Qualche anno dopo Jennifer Lopez, insieme a Marc Anthony, ha inciso una cover, No me ames, che ha ricevuto una nomination ai Latin Grammy Award come “miglior performance di un gruppo o duo”. La soddisfazione più grande per me, però, è vedere bambini molto piccoli che ai miei concerti cantano ancora questa canzone.
Ti piacerebbe tornare in gara a Sanremo?
Certo e ti dirò di più. Ho pronto un pezzo di Marco Colavecchio. Incrocio le dita…
Se ti proponessero di partecipare ad un altro talent o ad un reality accetteresti?
Mai dire mai nella vita. Anni fa ho partecipato a Music Farm poco dopo la scomparsa di mio padre e devo dire che era arrivato nel momento giusto perché mi aveva dato l’occasione per stare sola con me stessa, pensare ed elaborare quello che mi era successo. Il mio sogno più grande oggi è quello di partecipare a Ballando con le stelle. Ne sarei onorata: trovo sia una trasmissione bellissima, dove ci si mette in gioco imparando qualcosa di nuovo.
C’è qualcuno a cui senti di dover dire “grazie”?
In primis Giancarlo Bigazzi. E poi Mario Ragni che ha creduto in me e a Non amarmi, così come Adriano Aragozzini, direttore artistico di quel fantastico Festival.
Guardando al passato hai qualche rimorso o rimpianto?
Odio le parole rimpianto e rimorso, non serve a niente provarli. Se dovessi rinascere, però, forse affrontare con la vita in maniera così forte come lo sono in questa fase della mia vita. E poi, sicuramente, mi dispiace di non aver potuto avere dei figli. Ma ho tanti figli pelosi (ride, ndr) che raccolgo per strada che mi danno tanto amore. Invito tutti a non abbandonarli e, soprattutto, a salvare tanti animali che vivono nei canili.
Cosa sogni dal punto di vista professionale?
Quest’anno mi sto dedicando al nuovo disco che uscirà con l’anno nuovo. L’arrangiatore di tutti i pezzi, tranne che il brano che ho proposto per Sanremo, è Max Marcolini, già arrangiatore di Zucchero da quasi venti anni. L’album si intitolerà Diversa, un brano pubblicato mesi fa che nasce dalla constatazione di come ancora oggi ci siano pregiudizi che non riusciamo a superare. Con Ciro Castaldo, inoltre, sto scrivendo un soggetto teatrale dedicato a Mia Martini, dove reciterò e canterò, e che porteremo in scena nel 2025.
E nella vita privata?
In questi ultimi anni sono stata da sola per capire perché trovassi sempre la stessa tipologia di persona, magari un po’ egoista. Se non impari a star bene da sola non puoi trovare il vero amore, perché poi senti il bisogno di riempire i vuoti. E io non voglio questo. Sto aspettando di trovare una persona con cui condividere le gioie della vita e le passioni. Ci credo ancora: prima o poi arriverà.
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