Altro che Greta, la Svezia raddoppierà le centrali nucleari
GRETA THUNBERG
Altro che Greta Thunberg, la Svezia accelera e ora vuol raddoppiare le sue centrali nucleari. Il governo di Stoccolma punta a una riforma che servirà a togliere, una volta e per tutte, il limite di dieci reattori sul territorio nazionale. A presentare il progetto è stato il ministro del clima e dell’Ambiente svedese, Romina Pourmokhtari, che ha illustrato nei dettagli l’iniziativa di Rosenbad per dare nuova energia (e centrali nucleari) al Paese di Greta Thunberg. E che dovrà servire proprio a tutelare il clima: “La transizione climatica richiede un raddoppio della produzione di elettricità e l’energia nucleare dovrà rappresentare gran parte di questo aumento. Il governo ritiene che servirà costruire l’equivalente di almeno 10 nuovi reattori nucleari convenzionali entro il 2045”. Insomma, le centrali nucleari dovranno (almeno) raddoppiare. In nome del clima.
Le polemiche non mancheranno. Era stata la stessa Unione europea a inserire l’energia nucleare tra le fonti green del futuro. In Italia, il dibattito si è riaperto ma con eccessiva timidezza. Il centrodestra aveva riportato il tema al centro dell’agenda dividendo le opposizioni che, sui temi del clima e dell’ambiente, trovano un’altra trincea più foriera di divisioni che di intese. In Svezia, invece, si fanno i fatti. E si apre a una nuova stagione per il nucleare. Subito dopo aver dato, sostanzialmente, l’ok (già benedetto da Ursula von der Leyen e dalla Commissione Ue) all’estrazione di terre rare alla compagnia mineraria Lkad, che ha scoperto un giacimento immenso di terre rare a Kiruna, nella Lapponia svedese.
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